Innovazione

martedì 29 Novembre, 2022

Le nuove tecnologie ci allungheranno la vita

di

Alex Ross, coordinatore del comitato tecnologia e media durante la campagna presidenziale per Obama, a Trento per una masterclass

«Il numero dei dispositivi connessi a rete era pari a 25 miliardi negli anni pre-pandemia, oggi corrisponde invece a 42 miliardi. La previsione è che questo dato crescerà ulteriormente, fino a 75 miliardi di dispositivi di qui a tre anni. Ma perché? Non perché mettiamo più telefonini in tasca, ma perché stiamo digitalizzando nuovi settori economici centrali in Italia, dalla manifattura, all’agricoltura, alle spedizioni» Ha scelto il Trentino Alex Ross, l’imprenditore già consulente per l’innovazione di Hillary Clinton e coordinatore del comitato tecnologia e media durante la campagna presidenziale per Obama, per una masterclass dedicata al tema dello sviluppo delle tecnologie fondamentali nei prossimi decenni: spaziando dall’intelligenza artificiale, al 5G, al cloud, e analizzandone le ricadute in termini economici, sociali e culturali.

«In un mondo economico diviso tra Stati Uniti, coi suoi giovani imprenditori miliardari e Cina con il suo ipercontrollo tecnologico – ha dichiarato Ross – l’Europa si è posta fin qui nel ruolo di arbitro della partita. La nuova ondata di digitalizzazione può però essere un’opportunità per partecipare finalmente al gioco. Il talento c’è, ma serve il focus sulla prossima generazione, sulle donne e sì, anche sull’ottimismo».

Ross ha poi posto l’accento su come le nuove tecnologie apriranno la strada anche a nuove forme di assistenzialismo, e nel campo della medicina prospettando un sempre maggiore innalzamento della vita media. «Nel 1971, quando sono nato io – ha raccontato – l’aspettativa di vita era di 58 anni, ora è pari a 72 anni, ma l’uso dei big data nella life science condurrà a un’ulteriore ondata di innovazione e a un ulteriore innalzarsi della vita media. Per contro, ci saranno però anche degli effetti negativi, derivati dall’aumento delle tecnologie: uno su tutti sarà rappresentato dalla minaccia degli algoritmi, poiché essi, creati dagli esseri umani, contengono in sé anche i difetti e i limiti dell’umano».

A seguire, l’intervento di Paolo Traverso, Director, Strategy, Market and Business Development per FBK – Fondazione Bruno Kessler ha invece affrontato le attuali frontiere dell’intelligenza artificiale e le sue future implicazioni.
«Ad oggi le a.i. hanno risolto molti task specifici, come ad esempio l’utilizzo di big data per lo screening oftalmologico, alla ricerca di casi di retinopatia, ma anche, ancora, sistemi di guida assistita delle auto o di frenaggio più dolce per gli aerei – ha spiegato Traverso -. La sfida per il futuro sarà superare la verticalità di applicazione, in nome di un dialogo costante e coerente con l’uomo. Come queste intelligenze artificiali possano coesistere e supportare l’umanità, infatti, è ciò che dovremo comprendere nel prossimo futuro: una tecnologia di reinforcement learning come ad esempio l’uso di sciami di droni intelligenti lanciati dagli aerei, può, da un lato, essere utilizzata per scopi militari e di combattimento, ma anche, dall’altro, per la ricerca di dispersi nelle macerie di un disastro. Tutto sta nella chiave di utilizzo e in un cambio di prospettiva – ha chiarito ancora -. L’innovazione dovrà essere a 360°, nel senso che le nuove tecnologie e di conseguenza chi le produce dovranno necessariamente tenere conto della sostenibilità, ambientale ma non solo: il profitto creato dovrà essere reale, non solamente legato al prezzo di mercato».