L'itinerario

sabato 5 Novembre, 2022

Le fiabe nel bosco tra arte e natura

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Ai piedi della Vigolana, sull’alpe cimbra, un agile sentiero alla scoperta di storie e leggende

C’è il Gatto con gli stivali, c’è Pinocchio e c’è pure la Bella addormentata. Ci sono Raperonzolo, Cappuccetto Rosso, il lupo, Hansel e Gretel, il brutto anatroccolo e tanti, tantissimi altri. I protagonisti dei sogni dei bambini e delle bambine sono i personaggi che accompagnano Le fiabe nel bosco, un percorso tra arte e natura nato nel 2014 da un’idea dell’assessore comunale Marco Zamboni e Nicola Benedetti, guardia forestale, che si sviluppa ai piedi della Vigolana, una delle zone più autentiche del Trentino sull’alpe cimbra.
Una passeggiata in mezzo al bosco, che diventa ancora più magica in questo periodo, con i colori dell’autunno, le castagne, qualche fungo che spunta tra un tappeto di foglie cadute e il profumo degli alberi che sanno di pioggia autunnale.
Le fiabe nel bosco è un sentiero adatto a tutti, da percorrere anche con i passeggini (foglie permettendo) e consigliabile quando ancora il sole di novembre scalda le ore centrali della giornata.

Vi consigliamo l’inizio della passeggiata partendo da Malga Doss del Bue, punto di partenza dell’escursione, raggiungibile in macchina da Vattaro, in prossimità del campo da calcetto. Il percorso è lungo circa 3 km (da ripercorre al ritorno) e si sviluppa su strada forestale sterrata con fondo regolare. Da 1.020 metri di altitudine si raggiungono i 1.100.
I bambini possono camminare e correre lungo la stradina sterrata raccogliendo sassolini, foglie e ramoscelli.
Gli adulti possono godersi il momento, l’aria buona e tornare indietro nel tempo, andando alla scoperta di fiabe note, ma anche sconosciute, provenienti da leggende e tradizioni che arrivano da paesi lontani.
Attraverso una ventina di giganti e originali sculture in legno, con appositi «libri illustrati» leggibili lungo il tragitto, è possibile scoprire i protagonisti e le protagoniste delle fiabe classiche e delle leggende locali.
Il sentiero diventa un vero e proprio viaggio a tappe tra storie e racconti.
Le fiabe, sosteneva Gianni Rodari, aiutano a esplorare meglio il mondo, a ricordare e a costruire le strutture dell’immaginazione.
E allora la sapete la storia della strega Baba Jaga, personaggio della mitologia slava e russa, che corrisponde un po’ al nostro Uomo nero o al Babau? Baba Jaga è una vecchia strega alta, magra, con i capelli scompigliati, il naso di ferro e i denti e il seno di pietra. Si sposta volando su un mortaio, utilizzando il pestello come timone e cancella i sentieri nei boschi con una scopa di betulla d’argento. Baba Jaga a volte è indicata come cattiva e a volte invece come fonte di consiglio. Cercare il suo aiuto è solitamente un’azione pericolosa e sono assolutamente necessarie preparazione e purezza dello spirito.

O, ancora, la favola di Lavinia Granda, dei due giganti pietrificati per la loro cattiveria, del magico mantello di pelle d’asino, delle avventure di due ragazzi che rubano la pentola d’oro a uno gnomo cattivo, o dell’orso (sì, non è un rospo, questa volta) che si trasforma in un principe per una buona fanciulla a discapito delle sorellastre dispettose.
«Ognuno ha una favola dentro – diceva Pablo Neruda – che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti».

Questo percorso pensato per i più piccoli è consigliato anche ai più grandi che credono ancora ai sogni e alle favole e che hanno voglia di scoprire il territorio dell’altopiano della Vigolana attraverso i suoi numerosi sentieri.
E se siete senza passeggini e avete un piglio sportivo, segnatevi in calendario di tornarci anche d’inverno, quando la neve imbianca tutto. Il sentiero non viene né battuto né sgomberato, ma vi basteranno un paio di ciaspole per continuare a credere nelle favole.