Il caso

venerdì 16 Dicembre, 2022

Lavarone, un campeggio al posto del bosco. Dieci ettari saranno abbattuti

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A Malga Laghetto un nuovo consumo di suolo per un complesso turistico. Degasperi (Onda): «Si sta per dare il via a una colossale speculazione immobiliare»

Lavarone è un gioiello immerso nella natura, con il suo laghetto attorno al quale anche Sigmund Freud amava passeggiare a inizio Novecento. Luogo davvero ameno, una favola i suoi boschi, peccato che quasi 100 mila metri quadrati di essi saranno sacrificati per far posto a un nuovo albergo, un nuovo campeggio e altre nuove case. «Facendosi scudo con un incomprensibile “rilevante interesse pubblico” — denuncia il consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi — si sta per dare il via a una colossale operazione immobiliare, come non se ne vedevano dagli anni Settanta». La scusa per il «sacrificio» di una porzione consistente di bosco è quella di «porre rimedio al vergognoso stato in cui versano da anni l’albergo e la pizzeria del complesso di Malga Laghetto», e così il Comune di Lavarone decide di «svendere» 87.805 metri quadrati per rifare lì quello che è andato in malora poco vicino. « Non c’è dubbio che gli immobili pericolanti debbano essere abbattuti — ammette il consigliere — ma è incomprensibile la scelta in base alla quale le nuove strutture non possano essere realizzate sul vecchio sedime», che oggi si estende su 32 mila metri quadrati, di cui 4.800 edificati. «L’intervento sul vecchio complesso avrebbe contribuito a una riqualificazione della zona, ma invece si sacrifica una nuova area boschiva».
L’amministrazione sembra però decisa a procedere, avendo già approntato tutti documenti necessari ad un accordo con l’acquirente. Il piano attuativo prevede infatti la demolizione del vecchio albergo, la possibilità di costruire un nuovo albergo di 26 mila metri cubi su terreno della collettività, la costruzione di 3 mila metri cubi ad uso residenziale e altri 2 mila metri cubi a uso terziario. «Baia Sivella — spiega Degasperi — la società proprietaria del vecchio complesso alberghiero da demolire, propone la realizzazione di un albergo da cinque stelle di cento camere e cinquanta suite, con contigui centro benessere, piscina coperta e scoperta, ristorante, bar e garage e di un’area residenziale da 5 mila metri cubi. Ma con il passare del tempo — osserva — cresce anche la richiesta per poter realizzare appartamenti e il progetto immobiliare prende sempre più forza e velocità».
Proviamo però a ricostruire la vicenda che prende avvio fin dagli anni Settanta, basandoci anche sull’interrogazione che proprio il consigliere Filippo Degasperi ha depositato nei giorni scorsi, in cui chiede alla giunta provinciale alcuni chiarimenti su quella che definisce «l’ennesima speculazione». È infatti nel 1970 che il comune di Lavarone decide di cedere l’esclusiva a una società finanziaria per un insediamento turistico e sportivo a Malga Laghetto e di cedere i terreni del pascolo gravato da uso civico: «Considerato che si trattava di usi civici — osserva Degasperi — per la loro alienazione sarebbe stata obbligatoria l’apposizione di uso civico su altri terreni, con l’investimento del ricavato in titoli di debito pubblico al comune. Cosa che però non risulta». Verso gli anni Ottanta vengono poi realizzati su quell’area 140 appartamenti, una discoteca, l’albergo e la pizzeria, oltre a uno degli impianti di risalita. Ma è nel 2000 che tutto va a rotoli: «L’attività alberghiera cessa — spiega il consigliere — ed è da allora che prende avvio l’iter per un altro albergo con campeggio, residenze e servizi».
Il Comune di Lavarone, infatti, nel 2005 adotta la prima variante al Piano regolatore inserendovi il piano attuativo relativo al nuovo insediamento alberghiero e nel 2007 Baia Silvella acquista il 100% di Malga Laghetto. «Nelle note di bilancio si legge che l’acquisto per 400 mila euro viene ritenuto congruo in relazione alla proprietà immobiliare e ai programmi di investimento della società». E l’anno successivo una nuova nota integrativa al bilancio della società svela le intenzioni del comune: «Su quelle aree sono previsti accordi con l’amministrazione». Infatti il comune chiede in quel periodo l’estinzione del vincolo di uso civico su 104.715 metri quadrati, quelli dove dovrebbe sorgere il nuovo complesso alberghiero. Nasce in quegli anni un comitato spontaneo, di residenti ma anche di villeggianti, tra cui anche la famiglia di Claudio Sabelli Fioretti, il noto conduttore radiofonico, che contestano «il sacrificio di una superficie così ampia di bosco per creare un nuovo polo turistico».
Ora i tempi stringono, perché il comune di Lavarone si sta dando da fare per velocizzare la pratica: nel 2018 viene firmato l’Accordo pubblico, nel 2019 viene approvata la nuova variante al piano attuativo, nel 2020 l’amministrazione procede con l’adozione del piano, e nell’ottobre scorso il Servizio autonomie locali autorizza l’estinzione dell’uso civico. «Anche se mancherebbe addirittura il presupposto per togliere da quell’area l’uso civico», contestano residenti e villeggianti, a cui si aggiunge anche il consigliere di Onda.
«In un piccolo paese che sconta la chiusura di sei alberghi, il proliferare di seconde case e che dispone già di un campeggio e di almeno due aree per la sosta dei camper — afferma Degasperi — e in un contesto dall’enorme e fragile valenza paesaggistica, la perseveranza di chi parla di consumo zero ma si muove al contrario sta riproducendo un’operazione immobiliare che ha tutte le caratteristiche di quelle che hanno connotato un periodo noto alla storia del Trentino ma che si immaginava superato». Quasi 100 mila metri quadrati di bosco di proprietà collettiva stanno per essere concessi a un privato perché demolisca il rudere del suo albergo che ne occupa poco più di 3.000.
Il tutto, in un comune montano di mille abitanti che conta 7.000 posti letto nelle seconde case e altri 1.000 negli alberghi, inserito in una comunità di valle che risulta già al vertice in Trentino per consumo di suolo, dove il suo sindaco nel 2001 assicurava che «l’obiettivo di Lavarone è il consumo zero».