Le rilevazioni
domenica 13 Luglio, 2025
La zanzara tigre punge di più a Gardolo, Melta, Ravina, Mesiano e Oltrefersina
di Serena Torboli
Monitoraggio 2024: ecco i siti più infestati sul comune di Trento. Tra le scuole d’infanzia quella al Torrione in centro, la Biancaneve di Gardolo e la Giobatta Partelloni di Meano

Nel 2024 le aree più infestate dalla zanzara tigre sono state Via Dietro le Mura, Via Vittorio Veneto, Mesiano, Ravina e il Parco di Melta. Lo dicono i dati illustrati durante la serata divulgativa in Oltrefersina da Valeria Lencioni, esperta che coordina l’ambito Clima ed ecologia del Muse.
«I dati delle rilevazioni – spiega entomologa – possono cambiare molto velocemente nel corso del tempo: basta la presenza di un nuovo cantiere con relativo deposito di acque per attirare la presenza della Aedes albopictus, questo il nome scientifico dell’insetto che dal 2008 è arrivato in Trentino e sembra volervi restare». La zanzara tigre infatti, particolarmente molesta perché punge senza essere sentita dall’essere umano (a differenza di quella notturna infatti non ronza) si trova particolarmente bene nella zona montuosa del Trentino, così come in tutta l’area mediterranea. Perlopiù a valle, sotto i 300 metri, mentre man mano che ci si alza la probabilità di trovarla si abbassa; tuttavia dal monitoraggio delle ovitrappole del 2023 risultano 316 campioni a Montevaccino e 222 a Sopramonte. «Per lo più siamo noi umani a portare le zanzare nei nuovi siti, trasportandole nelle nostre auto — commenta la ricercatrice — perché sostanzialmente a loro piace stare dove stiamo noi».
Dal monitoraggio 2024 i siti più infestati sul comune di Trento sono quello del fondovalle: in base al numero totale, numero medio di uova e il numero totale di positività, le zone con maggiori rilevazioni sono via Dietro le Mura, Gardolo, Parco di Melta, Via Vittorio Veneto, Mesiano e Ravina.
Lo scorso anno i picchi più importanti si sono registrati tra fine luglio e fine agosto, anche se la tendenza si sta spostando anche sull’inizio di settembre. Per ora, il 2025 si conferma il consueto trend: dall’inizio di maggio i numeri hanno iniziato ad aumentare appena a Trento le temperature hanno iniziato a salire sopra i 25 gradi, specie in relazione alle piogge che di solito precedono il periodo di caldo. Lorenza Forti del servizio sostenibilità e transizione ecologica del Comune di Trento ha illustrato la sperimentazione messa in atto un paio d’anni fa nel nido di Roncafort, per vedere se eliminando un certo numero di adulti si poteva rendere più confortevole il soggiorno in giardino. Il sistema ha previsto il posizionamento di Bg Gat, una trappola passiva per zanzare, specificamente progettata per catturare le zanzare femmine che hanno già punto e stanno cercando un luogo per deporre le uova: non è dunque previsto alcun tipo di attrattore chimico. «La sperimentazione ha dato buoni risultati e dallo scorso anno è ora esteso a tutti i nidi e le materne del comune, ossia le strutture dedicate all’istruzione aperte durante i mesi di massima diffusione della zanzara».
Nelle scuole dell’infanzia le più infestate quella al Torrione in centro, la Biancaneve di Gardolo, la Giobatta Partelloni di Meano, tutte al di sopra del valore di 150 catture per struttura. Come nidi, in testa quelli delle circoscrizioni di Gardolo, Meano, Centro storico – Piedicastello ed Oltrefersina. Su 45 strutture, sono state posizionate 157 trappole. Ogni due settimane vengono posizionate e ritirate le Bg Gat che vengono verificate ogni 2 settimane. Complessivamente, nel 2024 sono state registrate 9421 catture di zanzara, laddove catturare una sola femmina significa impedire la nascita di centinaia di esemplari, con un sistema totalmente privo di impatti sulla salute dei bambini. Un risultato quindi che, benché non possa esserne stimata la riduzione in termini percentuali, è stato valutato molto positivamente.
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