Il testimone

mercoledì 21 Febbraio, 2024

La tragedia dell’elicottero in Canada, parla il sopravvissuto Zierock: «È dura, ma la forza non manca»

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A un mese dall’incidente in Canada l’enologo racconta le sue «settimane faticose». L’ad della cantina Foradori con un post ringrazia «gli dèi di essere vivo» e ricorda i due amici morti nello schianto aereo: «sempre nel mio cuore»

Collare cervicale a impedirgli movimenti azzardati e immancabile bicchiere di vino in mano, con i suoi vigneti sullo sfondo. Così si è ripresentato sui social, rompendo il silenzio a distanza di un mese dal terribile incidente in cui è stato coinvolto in Canada, Emilio Zierock, che ha ringraziato chi gli è stato vicino, e «gli dèi di essere vivo». Il 35enne, seppur in poche righe, ha raccontato di «settimane faticose», non solo per le fratture riportate nello schianto dell’elicottero in cui viaggiava ma anche per la perdita dei suoi cari amici, gli altoatesini Heiner (Heinzl) Oberrauch junior e Andreas Widmann. E, ancora, ha fatto sapere di essere rientrato a casa, di essere stato dimesso dall’ospedale di Bolzano dove era stato trasferito dal Canada, comunque con la prospettiva di «una ripresa lunga», senza però demordere. Assicurando: «La forza non manca». Foto (in bianco e nero) e messaggio sono apparsi ieri sulle pagine social dell’azienda agricola di famiglia, la Foradori di Mezzolombardo, di cui il 35enne è amministratore delegato. E in tantissimi, felici di leggerlo e di poterlo rivedere nella foto scattata sul posto di lavoro, hanno risposto al post con quasi 2mila «mi piace» (tra Facebook e Instagram) e circa 200 messaggi di incoraggiamento e supporto e di pronta guarigione.
Ringraziamenti e ricordi
«Sciolgo il silenzio dopo queste settimane faticose, nel fisico e nel cuore. Grazie a chi mi è stato vicino» esordisce l’enologo che ha riportato diverse fratture, rientrato a Egna dove abita con la moglie. «Sono tornato nelle mie Dolomiti e questo mi dona una gioia indescrivibile — racconta Emilio Zierock — Osservando la natura che mi circonda ringrazio gli dèi di essere vivo» le sue parole, ben cosciente del rischio che ha corso. Di qui a guarire del tutto ce ne vorrà, per quanto non riesca a rimanere distante dall’azienda di famiglia, dal suo lavoro che lo ha sempre appassionato. Nonostante sia ancora debilitato nel fisico. «La ripresa sarà lunga, ma la forza non manca» scrive ancora il figlio maggiore dell’imprenditrice Elisabetta Foradori. ll 35enne nel post ricorda anche chi, in quel maledetto incidente con l’elicottero avvenuto il 22 gennaio scorso a Terrace, in British Columbia, durante l’heliskiing (sci fuoripista), non è sopravvissuto. «Un pensiero va agli amici Andreas e Heinzel che rimarranno sempre nel mio cuore» la conclusione, con tanto di firma. A breve dovrebbero rientrare in Italia le salme di Andreas Widmann, 35 anni, che lavorava nella ditta di famiglia TexMarket, specializzata nell’abbigliamento da ciclismo, e di Heiner Oberrauch junior, 29, figlio più piccolo di Georg, fondatore di Sportler. Il terribile schianto registrato in una zona impervia era costato la vita anche al pilota canadese e alla guida neozelandese. A scamparla, oltre a Zierock, Jakob Oberrauch, fratello di Heiner e amministratore delegato di Sportler, e Johannes Peer, direttore finanziario della stessa catena di negozi di articoli sportivi e cognato dei due fratelli Oberrauch. Tutti e tre erano stati trasferiti dal Vancouver General Hospital al San Maurizio di Bolzano.