Politica

mercoledì 7 Dicembre, 2022

Kompatscher, ricandidatura a rischio. Knoll diffonde un nuovo elenco di donatori

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Il Landeshauptmann aveva sciolto le riserve sul terzo mandato. Ma nella Stella alpina è battaglia. Intanto il governatore si difende: «Io incorruttibile»

«Mi ricandido per la nomina a capolista della Südtiroler Volkspartei»: a un anno dalle elezioni provinciali, con una lettera a tutti i funzionari del suo partito, Arno Kompatscher ha sciolto la riserva e si era messo a disposizione la scorsa settimana per un terzo (e ultimo) mandato da Presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Un «sì» condizionato, che arriva dopo mesi turbolenti per il partito di raccolta. Perché all’ombra dello Sciliar i giochi sono tutt’altro che fatti. Da settimane cresce il fuoco «amico» contro una ricandidatura di Kompatscher nel 2023, rinvigorito dalle indiscrezioni sui finanziatori della Volkspartei alle provinciali del 2018. Alcuni di loro, tra cui imprenditori del settore sciistico, avrebbero esplicitamente destinato le proprie donazioni alla campagna elettorale personale del Landeshauptmann, spacchettandole in quote da 5mila euro, soglia sopra la quale è obbligatorio renderle pubbliche. Questo «in cambio di contributi provinciali», sostiene Sven Knoll della Süd-Tiroler Freiheit, il partito indipendentista fondato da Eva Klotz. Knoll ha chiesto alla Commissione d’inchiesta del Consiglio provinciale, di cui fa parte, di mettere agli atti una lista di donatori che gli sarebbe arrivata proprio dalle fila della Svp.
Nella lista compaiono i nomi degli intermediari, cioè di chi avrebbe raccolto fondi per conto del partito. Vi figurano l’ex senatore Karl Zeller, il commercialista Heinz Peter Hager, plenipotenziario del magnate austriaco René Benko, ma anche Thomas Widmann, l’ex assessore provinciale alla sanità costretto alle dimissioni all’indomani dello scandalo Sad sulle concessioni del trasporto pubblico locale – e che in un’intercettazione telefonica definì Kompatscher «il peggiore presidente della storia del Sudtirolo». «Dimostrate le donazioni dirette a Kompatscher» titola a tutta pagina il Dolomiten, dando ampio risalto alle accuse di Sven Knoll. Accuse alle quali Kompatscher risponde lapidario: «Sono incorruttibile».
Ieri è andato in scena l’ultimo atto dello Spendenaffäre, l’affaire donazioni, con una conferenza stampa in Consiglio provinciale e Sven Knoll ancora una volta protagonista. Secondo una mail interna della Svp, giunta nelle mani del politico separatista, Kompatscher avrebbe ricevuto un quarto di milione di euro in donazioni per la sua campagna elettorale. Non solo: di quei soldi, 60.000 euro sarebbero andati all’agenzia «Zukunvt» che curava la campagna personale del Landeshauptmann. Superando, sostiene Knoll, il limite di legge di 30.000 euro per le spese elettorali di ogni candidato.
Infine «l’agenzia da anni riceve incarichi diretti dagli assessorati di Kompatscher e della sua giunta».
Fuoco amico, dicevamo. Sì, perché dalla sede Svp di Via Brennero, oltre a uscire documenti interni, non è arrivata una strenua difesa del governatore altoatesino. Dal canto suo, in vista del seminario a porte chiuse che dovrebbe dare il via libera alla ricandidatura, Kompatscher si aspetta – così nella lettera ai colleghi di partito – «un chiaro orientamento sui valori». Si sarebbe però incrinato il patto di non belligeranza stipulato dopo lo scandalo Sad con il segretario del partito (Parteiobmann) Philipp Achammer, sino a quel momento considerato più vicino agli oppositori di Kompatscher. E se da un lato c’è chi gli rimprovera di aver troppo a lungo tentennato, non prendendo il posto di Achammer alla guida della Stella Alpina, dall’opposizione Paul Köllensperger, leader del Team K, consiglia al presidente della Provincia di fondare un partito tutto suo. Ovvero un «suo» team K. Con chi? Il «partito di Kompatscher», forte nell’opinione pubblica, conta su pochi sostenitori nella Svp, concentrati soprattutto nei quadri locali del partito. Gli avversari interni ne approfittano, in primis la forte corrente dei contadini e Widmann, che in Consiglio provinciale dà filo da torcere alla giunta. La lettera di Kompatscher chiede un cambio di direzione. Ma l’annunciata ricandidatura non nasce sotto una buona stella (alpina).