Politica
giovedì 29 Dicembre, 2022
di Donatello Baldo
Walter Kaswalder è pronto a ritornare nel Patt, che ha lasciato perché «troppo vicino al Pd» già a metà della legislatura scorsa. Con la sua lista — Autonomisti popolari — si era presentato alle elezioni del 2018 appoggiando Maurizio Fugatti, e Fugatti lo vorrebbe anche per un altro giro: «Ha fatto una legislatura, e seppur attraversando ogni tempesta da Vaia alla pandemia, ha governato bene. Altri cinque anni deve poterli fare». Con una coalizione ancor più larga, se possibile: «Se il Patt decidesse di stare con il centrodestra sarei felice. E sto lavorando proprio per questo, per unire tutti gli autonomisti, per presentarsi con una sola lista». Ed ecco la proposta: «Sono pronto a rientrare nel Patt». Che però dovrebbe anche un po’ modificare la sua identità: «Le stelle alpine sono un simbolo, impossibile modificare questo aspetto, ma sul nome si potrebbe fare un ragionamento».
La notizia vera è che in ogni caso Kaswalder potrebbe ritornare alla «casa madre», e questo perché ormai la possibilità che gli autonomisti decidano di spostarsi a destra è concreta: «Io gliel’ho detto, come possono pensare di andare da soli?». L’ipotesi che scelgano il centrosinistra non è nemmeno contemplata: «Da soli correrebbero per la pura testimonianza, con noi nel centrodestra per entrare nel governo del Trentino».
Il Patt rimane però refrattario alle lusinghe di Kaswalder: «Il Patt fa il suo percorso — mette le mani avanti Franco Panizza, presidente delle Stelle alpine — e quando avrà deciso cosa fare avvierà un dialogo con tutte le forze politiche». L’idea di unitre tutti gli autonomisti sotto un’unica sigla non sembra però piacere più di tanto: «Il partito ha sempre rilanciato l’idea di unire tutti, ma nel Patt, che è il riferimento storico, la forza che ha le radici nel popolarismo democratico e autonomista. Siamo quindi sempre disponibili a confrontarci con le realtà autonomiste e centriste, ma senza che venga dato tutto per scontato». Tradotto: «Insomma — spiega Panizza — il Patt è blockfrei e le posizioni preconcette destra-sinistra non vanno bene. Ben vengano tutti se si associano ai nostri valori, ma mettendo prima l’autonoma rispetto allo schieramento da scegliere».
L'intervista
di Donatello Baldo
Il segretario autonomista a chi gli chiede di lasciare: «Deciderà il congresso». I tre eletti in Consiglio provinciale vogliono l’azzeramento dei vertici: «Sono stato io ad avviare il percorso di unione»