Il caso

mercoledì 28 Maggio, 2025

Harvard revoca la cattedra alla docente trentina accusata di frode: è la prima volta nella storia dell’università

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Francesca Gino, di Tione, è un'esperta a livello mondiale di economia comportamentale: le accuse e la richiesta record di danni
Francesca Gino

Harvard revoca la cattedra alla professoressa originaria di Tione Francesca Gino. La decisione, che non ha alcun precedente, è arrivata dopo un lungo braccio di ferro che aveva visto la docente, tra i maggiori ricercatori al mondo in materia di economia comportamentale e autrice di numerosi studi sull’onestà, fare causa al più prestigioso ateneo al mondo chiedendo un risarcimento record di 25 milioni di euro. La professoressa trentina era stata accusata nel 2021 da alcuni suoi studenti e collaboratori con un articolo riportato su un blog di aver manipolato i risultati dei suoi studi per fare in modo che sostenessero le sue tesi.

 

La docente della Harvard Business School era stata sospesa nel 2023. «Abbiamo scoperto delle prove di frodi commesse in articoli scritti nell’arco di dieci anni, inclusi paper recenti». Le loro accuse vennero pubblicate sul blog «Data Colada». la studiosa ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo di essere stata vittima di un procedimento viziato e parziale. Nel giugno 2023 aveva presentato una causa da 25 milioni di dollari contro l’ateneo e i fondatori di Data Colada, sostenendo che l’indagine era stata condotta secondo una nuova policy interna creata ad hoc per il suo caso.

 

Nel settembre successivo, un giudice federale aveva respinto le accuse di diffamazione, ma aveva riconosciuto che l’università poteva aver violato il contratto accademico nei confronti della donna, adottando misure disciplinari contrarie alle proprie politiche ufficiali. La docente italiana ha recentemente aperto un sito web dedicato alla sua difesa legale, dove ha ribadito con fermezza di non essersi mai resa responsabile di frodi accademiche. L’università ha confermato ufficialmente la revoca dell’incarico dopo un’indagine interna durata 18 mesi, che avrebbe stabilito la responsabilità della professoressa per «cattiva condotta nella ricerca».