Il raid vandalico
domenica 22 Gennaio, 2023
di Benedetta Centin
Lo spray usato senza ritegno per sporcare le vetrine illuminate dei negozi, così come i muri e i palazzi storici, ma anche bancomat, rivendite automatiche di tabacchi e targhe in ottone. Vernice di più colori spruzzata per lasciare «slogan» come «fuoco alle galere», «terrorista è lo Stato», «Alfredo libero», e ancora «né galere né colonie» e «no 41 bis». Ieri mattina in centro storico a Trento non c’erano spazi in cui non comparivano le scritte ingiuriose, contro polizia e Stato, e quelle a difesa dell’anarchico Alfredo Cospito, per chiedere per lui la fine del carcere duro. Una scia di danni, questa, opera del corteo anarchico improvvisato venerdì sera, dopo l’assemblea a Sociologia.
Una settantina circa i giovani (tra cui studenti) che vi hanno preso parte e che hanno lasciato un segno tangibile del loro passaggio tra le vie Mazzini, Manci, Oriola, Mazzurana Oss e Garibaldi (le scritte sono già state coperte). I poliziotti della questura, che hanno anche filmato la manifestazione non preavvisata, sono al lavoro per risalire ai responsabili che, se identificati, verranno denunciati per manifestazione non autorizzata e imbrattamento.
«Se è stata giusta la scelta di evitare il contatto fisico per non avere conseguenze peggiori – le parole del sindaco Franco Ianeselli – resta però un enorme schifo. Che, intendiamoci, non è quello dei benpensanti, ma di chi crede si possano manifestare le proprie idee senza vandalizzare vetrine e palazzi storici, mostrando così arroganza e disprezzo per tutta la comunità. Anche stavolta la città verrà ripulita. Dagli operai. Quelli veri però». E così è stato. Cinque operai dell’ufficio manutenzione strade, effettuato un sopralluogo con la polizia locale per mappare gli imbrattamenti, hanno coperto provvisoriamente con dei maxi fogli di carta le scritte rimuovendo pure la vernice da vetrine, bancomat e targhe con speciali spazzole abrasive. Nel pomeriggio, su incarico del Comune, una ditta specializzata, esperta in restauri, ha coperto con una vernice impregnante (base del colore da stendere) i muri dei palazzi storici.
La condanna è arrivata anche dal vicepresidente vicario di Confcommercio Trentino, Massimo Piffer. «I commercianti spendono risorse ed energie per abbellire il centro: deturparlo e insudiciarlo è un’offesa a operatori e comunità. Un gesto stupido e grave: i responsabili vanno individuati e sanzionati».
L'indagine
di Benedetta Centin
Baselga di Piné, raccolta di piccoli frutti, gli stagionali «Il datore di lavoro ci chiede 4mila euro per i permessi di soggiorno». La «segnalazione di sfruttamento in agricoltura» di Flai Cgil, indaga la Guardia di Finanza