L'incidente
domenica 18 Maggio, 2025
Fornace, inchiesta per omicidio stradale sullo schianto che ha ucciso il motociclista Enrico Braghin
di Redazione
Venerdì pomeriggio sulla provinciale 71 lo scontro con un furgone che avrebbe iniziato la svolta quando sopraggiungeva la due ruote del 63enne di Sant'Orsola. Indagato il conducente del mezzo
Sarà l’inchiesta aperta dalla pm di turno Nadia La Femina a fare chiarezza sull’incidente che venerdì pomeriggio, 16 maggio, lungo la provinciale 71, tra Fornace e Lona Lases, ha stroncato la vita al motociclista Enrico Braghin, 63enne originario di Novara ma da lungo tempo in Trentino, a Sant’Orsola Terme.

Sulla copertina del fascicolo il reato ipotizzato dalla Procura è quello di omicidio stradale. Indagato il conducente del furgone Mercedes – un trentino di circa 50 anni, dipendente di una ditta di sistemi antincendio e antinfortunistica – che da una prima ricostruzione avrebbe iniziato la manovra di svolta a sinistra, per proseguire lungo la strada che conduce alle cave di porfido, invadendo così la corsia di marcia opposta. Quella da cui sopraggiungeva la Yamaha Tenerè di Braghin. Questi, notato il furgone, avrebbe tentato disperatamente di fermare la moto: sull’asfalto sono rimasti visibili i segni di una frenata lunga trenta metri circa, una striscia lunga a documentare come il centauro avesse cercato di evitare l’impatto. Purtroppo non c’è stato nulla da fare: la moto è andata a sbattere contro il furgone e il conducente è stato sbalzato dalla Yamaha, colpendo il parabrezza del furgone prima di cadere a terra. Troppo gravi i traumi riportati: lo avrebbero ucciso sul colpo, per la disperazione della compagna Marzia, che viveva con lui in frazione Mala. «Me l’hanno ammazzato» le prime parole della donna. Tanti i messaggi di vicinanza e cordoglio per la morte del 63enne che lavorava nel terzo settore, nell’inserimento lavorativo e nei lavori socialmente utili. Si attende ora la data dei funerali.
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