L'INIZIATIVA

domenica 4 Giugno, 2023

Fiemme senz’auto: le strade tornano a pedoni e biciclette nella giornata dedicata all’ambiente

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La Statale 48 delle Dolomiti fra Ziano e Cavalese è stata invasa dalle due ruote, oltreché pattini, skiroll e pedoni. Una riappropriazione della carreggiata a misura d’uomo iniziata alle 9 e conclusa alle 16

La giornata fredda e il rischio di pioggia non hanno favorito la partecipazione in massa a “Fiemme senz’auto”, ma comunque la Statale 48 delle Dolomiti fra Ziano e Cavalese è stata comunque invasa dalle due, ma anche quattro e più ruote, oltreché pattini, skiroll e pedoni. Un senso di libertà, di riappropriazione leggera e a misura d’uomo iniziata alle 9 e conclusa alle 16 di domenica 4 giugno.

Il nastro d’asfalto ha iniziato tuttavia ad animarsi verso le 10. Siamo partiti da Predazzo, il biolago ancora deserto e lungo la campagna poche anime. Sulla statale infatti, fino a Ziano, le automobili hanno continuato a circolare ma non si può dire che manchino spazi per le bici: due ciclabili, una strada di campagna e una strada sterrata che sarà anch’essa asfaltata prossimamente, sono il paradiso delle bici. A Ziano a Villa Flora gli Atrio i stanno preparando per il concerto. Sulla via Nazionale i banchetti di Ziano Insieme e nel parcheggio i kart a pedali della US Cauriol. Ci facciamo un giro, sarà un paradiso per i bambini. In piazza l’ANA si prepara a riempirla per il pranzo alpino. Ci avviamo verso Panchià: gruppi di ciclisti del Sudtirol, veneti, magliette uguali, biciclette numerate. Saranno bici a noleggio? A Panchià il piazzale del municipio è zeppo di furgoni, stand di società ciclistiche, ragazzi che pedalano sui rulli sotto dei gazebo “Team le marmotte”., “bikers for ever”. Le marmotte ci richiamano l’idea di uno stand per i pigri che vogliono pedalare senza spostarsi. Ci impieghiamo un po’ a capire che si tratta di atleti che si stanno allenando per una gara di cross country che casualmente si è accavallata alla Fiemme senz’auto, e con qualche problema logistico ci dice la segretaria dell’US Litegosa.

Sulla strada c’è da rifocillarsi con “saügo e ampome”. Al confine con Tesero un nonno piemontese cerca di raggiungere quattro nipotini con un istruttore, tutti e sei sugli skiroll. Una bella occasione per concludere tre giorni di vacanza. A Tesero c’è già una gran vita: pizza, i gazebo dei donatori tutti in fila: sangue, organi e midollo. Perché siamo senz’auto, ma non senza cuore né cervello. Tant’è che lì accanto ci sono anche i prodotti degli Amici di S. Patrignano e l’associazione Bambi che si occupa dei bambini malati. Per i bambini tutti ci sono anche i giocolieri ladini di Circensema e più in là il ristoro degli alpini che non mancano in ogni paese.

Riprendiamo la pedalata verso Cavalese. La strada si è ulteriormente animata, si incontrano molti amici e conoscenti su questa strada dove solitamente si strombazza. Ora è tutto un ciao!, ehi anche tu qui! Ci si ferma a fare due chiacchiere con qualcuno che non vedevi da tempo. All’altezza della strada per Maso Spianez sono scesi quelli dell’US Lavazè di Varena che se stavano in paese nessuno se li filava e che invece devono far fronte all’assembramento di chi vuole assolutamente assaggiare, tutto a offerta, le frittelle di mele: deliziose! All’inizio di Cavalese lo stand della pallamano e sulla piazza in via Bronzetti un gran fermento. I soliti alpini, i donatori e quelli dell’Acat, l’associazione dei club alcologici territoriali che offrono cocktail a volontà: hugo Fantozzi, mollito, Gin Tony e Gina Tonic, John Lemon e aperol sprint, tachipirinha e Imma-colada. Sulla piazza il gruppo folk “El Salvanel” e poi le ragazze di non solo danza. Su via Bronzetti i “Vicini al Lagorai” propongono un gioco dell’oca per mettere a dura prova la conoscenza della montagna. Grande curiosità suscitano i mezzi di “Remoove”, proposti dall’associazione “Sport inclusivo”: bici, tandem e mezzi a pedale d’ogni sorta, per lo sport dei disabili, ma non solo.  In fondo alla via, prima di re-incontrare le automobili, i mezzi dei pompieri con l’autoscala e lo stand della Croce rossa, ma anche quelli della compagnia teatrale 1111 che promuovono lo spettacolo “l’oro dei Palachi” che metteranno in scena il 10 giugno al Palafiemme, e altri ancora.

La pioggia ci ha finora risparmiato. Torniamo a Predazzo. La strada è ancor più frequentata e si capisce l’invito degli organizzatori a rispettare il codice della strada perché i bambini (e ce ne sono davvero tanti) sentono l’aria di libertà e se si corre un po’ c’è il rischio di prenderli sotto. È ora di pranzo, si affollano gli stand gastronomici. All’uscita di Tesero incrociamo una dozzina di giovani “bomberos de Pardac” su un possente mezzo con rimorchio, rigorosamente a pedali. A Ziano la piazza ha preso vita. I più affollano il ristoro degli alpini, qualcuno prova a suonare il trombone della banda comunale e i ragazzi sfrecciano sulla pista di go-kart a pedali. E’ scesa qualche goccia meglio mettersi al riparo. A villa Flora si suona e si mangia. Ci inoltriamo sulla ciclabile. A Maso Cialdo c’è il Fiemme e Fassa Volley: chi gioca e chi bisboccia. Arriviamo alle porte di Predazzo. Nel piazzale del campo sportivo c’è la sede di SportAbili con giochi gonfiabili e bambini che giocano a hockey sull’asfalto. Al biolago, ultima tappa dove erano annunciate delle sorprese, non c’è molta vita solo qualcuno al bar. Una giornata di sole l’avrebbe probabilmente riempito. Attraversiamo Predazzo dove curiosamente traffico non ce n’è proprio. Quasi fosse chiuso anche qui. Saranno tutti in bici o a mangiare. Come noi. Giove Pluvio è stato tutto sommato clemente. Domani i motori si riprenderanno l’asfalto.