Il caso
martedì 1 Luglio, 2025
Direzione del Castello del Buonconsiglio, i candidati all’orale triplicano: ora sono 14. Ma in lista erano 5
di Simone Casciano
I tempi per prepararsi sono stretti: la convocazione è per il 9 luglio e la nuova lista (corretta al rialzo) è stata diramata lunedì 30 giugno

Buonconsiglio classifica, anzi elenco delle convocazioni, rivoluzionata. Non è una puntata del fortunato programma di Alessandro Borghese, ma la gara per la selezione del nuovo direttore dell’ente museale trentino. Erano 5 quando la lista dei convocati al colloquio orale, la seconda fase del percorso di selezione, era stata caricata online giovedì 19 giugno, oggi quella stessa lista conta 14 persone, un numero quasi triplicato.
In mezzo c’è stato quello che è apparso come uno scontro, o quantomeno una differenza di vedute, tra il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessora alla cultura Francesca Gerosa. Lei aveva lamentato di aver appreso della rosa di nomi direttamente dal giornale, «l’ho letto sul T» disse, chiedendo poi di poter visionare i curricula di tutti i candidati e approfondire la norma che regola la selezione per capire se dovesse essere coinvolta l’intera giunta o solo il presidente. Una procedura su cui avevano posto l’attenzione anche le minoranze con la consigliera del Pd Lucia Maestri che aveva detto «Fugatti sembra aver messo le mani anche nelle nomine delle direzioni dei principali musei trentini».
Chissà quindi se questo ampliamento è una diretta conseguenza di quel caso scoppiato circa una settimana fa. Resta il fatto che ora i candidati sono 14. Ai già presenti Cristina Collettini, Adriano Conci, Margherita De Pilati, Francesco Frizzera, se ne aggiungono altri 9 che sono un mix di professionisti locali e che arrivano da fuori. Alcuni sono nomi del territorio, come il sostituto direttore dell’ufficio collezioni museali del Mart Denis Isaia (candidato anche per la direzione del museo di rovereto), lo storico dell’arte trentino Dario De Cristofaro e il direttore dell’ufficio beni storico-artistici della Soprintendenza dei beni culturali Luca Gabrielli. Tutti gli altri nomi arrivano invece da fuori e alcuni hanno curriculum importanti. C’è Mario Epifani che fino al novembre del 2024 era stato direttore del Palazzo Reale a Napoli fino a una, per gli addetti ai lavori inaspettata, mancata riconferma. C’è Paola D’Agostino, dirigente del Ministero della cultura e fino al 2023 direttrice del Museo nazionale del Bargello a Firenze. C’è Flaminia Gennari Santori, altra dirigente ministeriale, e direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma – Palazzo Barberini e Galleria Corsini. C’è Francesca Riccio, soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. C’è Daniela Sogliani che per 30 anni ha curato mostra per la Fondazione Palazzo Te di Mantova e oggi dirige il MuVi di Viadana. Infine c’è l’ex direttore del Museo Richard Ginori Andrea Di Lorenzo.
Sono quindi 14 in tutto i candidati per il posto. Ma questa svolta ora fa sorgere nuove domande. La prima è come sia possibile che alcuni di questi candidati, quelli dal curriculum più illustre e corposo, fossero inizialmente stati esclusi. Poi ci si chiede con che spirito questi candidati si presenteranno per una selezione da cui inizialmente erano stati esclusi. E anche se abbiano il tempo di prepararsi, considerato che la convocazione è per il 9 luglio e la nuova lista è stata diramata lunedì 30 giugno. Domande a cui è doveroso che la Provincia fornisca una risposta.
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