Emergenza siccità

giovedì 16 Marzo, 2023

Crisi idrica, Zaia raziona l’acqua. E il Trentino ci pensa. Tonina: «Decisione in pochi giorni»

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Emergenza in Veneto, l’ordinanza del governatore. Da Roma 20 milioni per il fiume Adige e altri bacini. Laghi e sorgenti a secco, a rischio l’irrigazione

A quindici giorni dall’inizio della stagione irrigua, in Trentino le falde continuano ad essere molto basse, le sorgenti hanno scarsa portata e il lago di Santa Giustina, da cui molti Consorzi irrigui attingono acqua tramite pompaggio, è ad un terzo della capacità utile operativa. Le piogge di martedì, arrivate in alcune zone a 15-20 millimetri, sono del tutto insufficienti a invertire la tendenza. «Se la prossima settimana cadessero 150 millimetri di pioggia, le cose cambierebbero – afferma Lorenzo Cattani, direttore di Comifo, la Federazione provinciale dei consorzi irrigui – Ma non è previsto e quindi, allo stato attuale, la stagione irrigua si presenta difficile». Quanto manca dei circa 50 milioni di metri cubi utilizzati normalmente per irrigare meleti e vigneti, non si può ancora dire. Ma certo, senza pioggia, sarà una quota importante.

Da Roma, in attesa della nomina del commissario all’emergenza idrica, arrivano 19,8 milioni di euro alle Autorità di distretto, tra le quali quella delle Alpi orientali che gestisce il bacino del fiume Adige. Le risorse, stanziate dal ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, sono destinate, nel caso del Nord est, a impianti in Veneto. Dove, intanto, il governatore Luca Zaia ha firmato l’ordinanza per il razionamento dell’acqua, a partire dagli usi irrigui. «Da noi la situazione è ancora sotto controllo – afferma il vicepresidente della Provincia Mario Tonina – Rispetto alla pianura, le conseguenze della siccità le vediamo un po’ dopo, per ora non sono necessarie restrizioni di questo tipo. Ma la prossima settimana, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua mercoledì 22 marzo, faremo il punto e prenderemo le decisioni necessarie».

Ieri si è tenuta una riunione in video conferenza dell’Autorità di distretto delle Alpi orientali, presieduta dalla viceministro all’Ambiente Vannia Gava, che doveva adottare le linee guida del piano anti-siccità. Il punto è stato rinviato alla prossima settimana. «Non c’è mai stato un piano del genere, è la prima volta – sottolinea Tonina – Servirà a dare risposte per il futuro alle criticità dell’agricoltura». Per adesso, bisogna sperare ancora nella pioggia nei prossimi quindici-venti giorni. Sull’acqua potabile siamo sempre a due Comuni riforniti con le autobotti, Ronzo Chienis e Sover. Oggi, al Grand Hotel Trento, si farà il punto nel convegno «L’ambiente che cambia, nuove sfide e opportunità», promosso da Comifo col sostegno di Cooperfidi, in cui interverranno, tra gli altri, il climatologo Luca Mercalli e il sottosegretario all’agricoltura Luigi D’Eramo.

L’ordinanza firmata dal presidente Zaia arriva ora anche perché in Veneto la stagione irrigua è iniziata ieri 15 marzo. Il provvedimento prevede, tra l’altro, di incaricare i sindaci, sentiti i Consorzi irrigui, di attivare con urgenza campagne di informazione sull’uso accorto della risorsa idrica, di adottare misure di contenimento dei prelievi da acque sotterranee per gli usi non prioritari, di promuovere campagne d’informazione per l’uso accorto della risorsa idrica rivolte in particolare ai titolari di concessione per auto approvvigionamento per usi non prioritari, di predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento potabile come interconnessione delle reti, approvvigionamento con autobotti, interventi di riduzione delle perdite, di verificare la possibilità di orientare la gestione degli invasi promuovendo l’accumulo, di programmare, da parte del Consorzio Delta Po, la predisposizione della barriera alla risalita del cuneo salino sul fiume Adige, il punto in cui bisogna garantire una portata sufficiente per evitare l’entrata dell’acqua di mare.

«La pioggia di ieri (martedì ndr) è una boccata di ossigeno ma non è in grado di modificare la situazione – sostiene il direttore di Comifo Cattani – Il livello delle falde resta bassissimo, scarse le portate delle sorgenti e limitata la disponibilità del lago di Santa Giustina. Quanto sia il deficit è difficile valutarlo, si vedrà tra poco, quando i Consorzi inizieranno l’approvvigiornamento anche in chiave di funzionamento antibrina».
Cattani ricorda che «febbraio è normalmente il mese di massima magra, dopo di che comincia il disgelo. Ma quest’anno il clima è stato mite. L’effettiva portata delle sorgenti si potrà valutare quando inizierà l’irrigazione. Dal lago di Santa Giustina l’acqua si prenderà tramite pompaggio e quest’anno l’attività costerà di più».