Tragedia di Ischia

domenica 27 Novembre, 2022

Casamicciola, proseguono le ricerche degli 11 dispersi. La prima vittima è Eleonora Sirabella

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Il Cdm: stato di emergenza per un anno sull'isola. Il j'accuse di Uncem: «Su abusivismo e contrasto alla cementificazione si sta facendo troppo poco».

I soccorritori hanno passato tutta la notte al lavoro a Casamicciola, scavando nel fango nella speranza di ritrovare gli 11 dispersi della frana di Ischia. Ma nelle ultime ore, le ricerche hanno portato ad affiancare al bilancio dei dispersi e dei feriti quello delle vittime. È stata identificata la prima vittima accertata della tragedia. È Eleonora Sirabella, di 31 anni. Il compagno con cui viveva, invece, non è ancora stato ritrovato.

Auto e abitazioni distrutte, pullman che galleggiano nell’acqua, intere vie del centro invase dal fango. Il risveglio a un giorno dalla tragedia di Ischia è ancora amaro. E le condizioni meteo avverse – come il forte vento sull’isola -, anche se non impediscono alle operazioni di andare avanti, complicano un intervento che si svolgegià in condizioni difficili.  La frana nella notte tra  venerdì e sabato ha mobilitato da subito anche le forze dell’ordine, con oltre 220 unità (tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza), secondo quanto riferito dalla prefettura di Napoli. I Carabinieri sono al lavoro per svolgere controlli antisciacallaggio, a tutela delle abitazioni abbandonate per ragioni di sicurezza. Gli sfollati sono più di 167 sfollati.

Intanto, il Capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio si è già recato a Ischia per una riunione. Sempre oggi, domenica 27 novembre 2022, a Palazzo Chigi, è stato convocato il Consiglio dei ministri. Sull’isola è stato di emergenza per un anno.

Una tragedia su cui si faranno i dovuti accertamenti, una volta che l’isola sarà messa in sicurezza. Intanto arrivano le prime considerazioni sulla pianificazione urbanistica fatta negli anni. In una nota diffusa questa mattina per esprimere vicinanza alle realtà colpite dalla tragica frana di Ischia, Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) ha colto l’occasione per contro abusivismo e cementificazione. E ha chiesto maggior coordinamento ai sindaci nella pianificazione degli interventi sul territorio, perché  «la prima causa delle frane, della fragilità, del dissesto, con il cambiamento climatico, è l’abbandono del territorio, della montagna».

«Uncem, con il presidente nazionale Marco Bussone e il presidente della Delegazione Campania Vincenzo Luciano, esprime forte solidarietà e vicinanza alle comunità e ai Sindaci per quanto è successo nell’isola d’Ischia, ed in particolare a Casamicciola. Esprimiamo vicinanza alle tante famiglie colpite da questa tragedia. Sono tanti i dispersi per l’ennesima frana, per questa tragica calamità effetto anche del cambiamento climatico. Ancora in ginocchio una parte del territorio regionale, del Paese, dopo le Marche due mesi fa, colpita da disastri e situazioni che impongono azioni diverse, politiche ambientali vere, prevenzione e cura, sempre annunciate e mai poste in essere concretamente. Servono almeno 5 miliardi di euro l’anno per dieci anni contro il dissesto», chiosa Uncem in una nota.

«Una cosa però da parte di Uncem va detta – prosegue – su abusivismo e contrasto alla cementificazione si sta facendo troppo poco. E i Sindaci sono soli. Il coordinamento tra Comuni, nella pianificazione, deve essere imposta e obbligatoria. Piani regolatori tecnico-urbanistici, piani di protezione civile, piani dei pascoli e forestali, vanno fatti insieme. Se un Comune non ha ancora un piano regolatore, secondo Uncem, deve essere commissariato. E i Sindaci devono essere aiutati a contrastare abusivismo e interventi dannosi sui versanti. Lavorare insieme, tra Comuni, agevola questo processo di contrasto alle colate di cemento, alle costruzioni fatte dove è pericoloso, all’abbandono del territorio».