Il ricordo
domenica 3 Novembre, 2024
di Denise Rocca
A 87 anni, con accanto i suoi due figli, Gianfranco Pedri che per una vita intera ha fondato aziende, macinato idee e proposto visioni, ha smesso di lottare e si è spento, a un anno di distanza dalla sua amata Mariella con la quale ha condiviso la grande corsa che è stata la sua vita. Con lui Rovereto dice addio ad uno degli uomini che ne hanno fatto la storia imprenditoriale: fondatore della Premetal, è stato anche presidente di Confindustria nei primi anni Duemila, quando a livello nazionale il presidente era Luca Montezemolo. La storia del Pedri imprenditore è quella di un professionista che aveva un talento per le relazioni e gli affari al quale ha avuto l’intelligenza e la costanza di applicare tanto duro lavoro e l’ambizione di lasciare un segno: «Mio padre è stato un self-made man – racconta Marco Pedri, oggi presidente di Smr – è uno che si è fatto da solo: un’infanzia vissuta in tempi di guerra, ha perso la mamma a quattro anni nel parto di suo fratello minore. Ha sempre avuto voglia di riscatto sociale e anche di avere una famiglia attorno a sé, credo anche per questa perdita così prematura di mia nonna. Aveva l’ambizione di migliorare la sua vita, da ragazzo viaggiava tutti i giorni da Mori a Trento per riuscire a diventare perito industriale». Gli inizi nel mondo dell’edilizia sono alle dipendenze, nel settore commerciale, della storica Volani Costruzioni, realtà internazionale al tempo che gli apre le porte su un modo in grande fermento e sviluppo. Ma le ambizioni e lo spirito non sono quelli del dipendente, ma quelli dell’imprenditore e molto presto, nel 1969, proprio mentre la famiglia che nel frattempo ha costruito con sua moglie Mariella cresce, decide di aprire qualcosa di suo: nasce la Pamar con la quale si inserisce nel commercio di materiali per l’edilizia. Sono gli anni d’oro del settore, non solo per la richiesta ma anche in termini di innovazione dei materiali e sulle tecniche di costruzione. Con l’esclusiva di diversi marchi per il territorio Trentino, Pedri con altri imprenditori dà vita ad altre realtà che progrediscono nel settore dei materiali isolanti, fino a quando negli anni Ottanta inizia ad occuparsi di edilizia per l’industria e, assorbendo una piccola realtà che si occupava di carpenteria metallica, diventa il patron della Premetal, l’azienda per la quale è più noto, quella che diventerà di famiglia. «Sono moltissime le realizzazioni che portano il marchio della Premetal, dai magazzini Melinda agli impianti a fune di Val di Fassa e Fiemme. Più tardi si è iniziato anche ad espandersi nel settore immobiliare e in questo ambito, gli anni Duemila vedono al realizzazione dell’Area 22 a Rovereto, l’elemento immobiliare più iconico probabilmente». Uomo di business, ma anche e soprattutto di relazioni, come si confaceva agli imprenditori di successo di quel tempo, un tempo nel quale la parola data era una e una stretta di mano valeva un contratto. «Era in questo un imprenditore d’altri tempi – sottolinea Marco Pderi – di carisma e grande capacità relazionale, molto determinato. In questi giorni noi figli stessi abbiamo scoperto, guardando gli albi fotografici di casa, di tante relazioni o incontri di cui non sapevamo nulla, uno fra tutti con Carlo Azeglio Ciampi. In famiglia ha portato dei valori veri, di solidità e unione, io e mio fratello siamo cresciuti respirando lavoro e famiglia. Il suo sogno era quello di avere dei figli che portassero avanti l’azienda e così è stato, siamo stati una famiglia unita sempre, anche nelle difficoltà». Pedri all’arrivo dei sessant’anni si è speso molto anche fuori dall’impresa di famiglia, in Confindustria e sul territorio. «Era ambizioso ma con i piedi per terra – continua il figlio Marco – e un grande amore per il territorio e la montagna che ha mantenuto fino all’ultimo. Si è speso molto, soprattutto dopo i sessant’anni sia in Confindustria che nella gestione di altre realtà come Fondazione Caritro di cui è stato vicepresidente, nella Finanziaria Trentina, nel consiglio dell’Università». Proprio Pedri è stato fra i fondatori e primo presidente di Iniziative Urbane, società che diede il via alla trasformazione dell’ex Michelin in quello che oggi è il quartiere delle Albere a Trento. I funerali sono martedì 5 novembre, alle 16, nella chiesa di S.Maria.
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