Il caso

martedì 8 Luglio, 2025

Madonna di Campiglio, chef stellato cerca personale in un post: «No gay, comunisti e fancazzisti»

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Il post di chef Cappuccio diventa un caso. Gli utenti lo contestano (compreso il segretario della Cgil). Ma lui tira dritto: «Cosa c’è di male?»

«Evitate di farmi perdere tempo. Sono esclusi comunisti e fancazzisti. Persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale». Lo chef Paolo Cappuccio di Madonna di Campiglio cerca personale con un post social choc. Insomma, nella sua brigata non sono ammessi omosessuali, comunisti e, appunto, «fancazzisti». Un annuncio che ha scatenato diverse reazioni. «Si commenta da solo, confidiamo che l’autore del messaggio ammetta l’errore, dando per primo un esempio di educazione e rispetto», commenta il segretario generale della Cgil del Trentino Andrea Grosselli. Ma lo chef stellato non si scompone: «Cosa c’è di male nel mio post?».

 

L’annuncio
Facciamo un passo indietro. Nei giorni scorsi il cuoco stella Michelin, Paolo Cappuccio, ha pubblicato un annuncio di lavoro su Facebook, con una ricetta di parole al limite tra l’ironia e la provocazione. «Seleziono chef con brigata per hotel in Trentino. Da dicembre a fine marzo. Per informazioni in privato, grazie», si legge. Fino a qui non c’è nulla di particolare, ma nelle righe successive i toni si accendono: «Evitate di farmi perdere tempo — continua il post — Sono esclusi comunisti e fancazzisti. Master chef del ca**o e affini. Persone con problemi e problematiche di alcol, droghe e di orientamento sessuale. Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale…». E conclude: «Persone referenziate se rimangono ben volentieri. Evitate di commentare cazzate sarete automaticamente bruciate». Un annuncio di lavoro colorito e discutibile che ha racimolato oltre un centinaio di «mi piace», undici condivisioni e quarantasette commenti.

 

«Cerco serietà»
Chef Paolo Cappuccio, classe 1977, napoletano di nascita, è un professionista: dall’età di 14 anni sperimenta e si mette alla prova. Ha frequentato corsi e scuole qualificate che l’hanno messo in contatto con le realtà più importanti della gastronomia mondiale e con chef di fama internazionale. A lui e alla sua brigata è affidata la regia del ristorante stellato, fiore all’occhiello dello storico albergo campigliese. Lui descrive la sua passione per la cucina guidata da una sete insaziabile di conoscenza, unita a un pizzico di follia che aggiunge quel tocco speciale alle sue creazioni. Dunque, sorprende il suo annuncio di lavoro: «Cosa c’è di male in quello che ho scritto? In brigata ci vuole disciplina e rigore».

 

Da parte sua non c’è stata alcuna offesa nei confronti di omosessuali e comunisti: «Non ammetto la mancanza di serietà al lavoro. In 35 anni ne ho visti fin troppi di lavoratori non consoni che fanno perdere tempo. Sono stato semplicemente chiaro». E senza ammettere repliche: «Non sono autoritario, cerco un personale impegnato con la voglia di fare».

 

Le reazioni
Le sue parole sono state subito stigmatizzate dal giornalista e scrittore Luca Bottura: «Lo chef Paolo Cappuccio cerca personale ma sfortunatamente ha reso illeggibile questo posto. Aiutiamolo comunque», scrive ironicamente su Facebook. «Mi sembra il post si commenti da solo — gli fa eco Grosselli — Le competenze del personale nella ristorazione come quello di ogni altro settore, dovrebbero essere valutate al di là dell’orientamento sessuale o quello politico del lavoratore e del professionista. Ma ormai sui social si legge un po’ di tutto».

 

«Confidiamo — conclude il sindacalista — che l’autore del post ammetta l’errore commesso, dando per primo un bell’esempio di educazione e rispetto a tutti coloro che frequentano i social».