L'iniziativa
giovedì 22 Maggio, 2025
Informarsi per partecipare, il T e le Casse Rurali alleati contro le fake news: «La stampa è l’ossigeno della democrazia»
di Tommaso Di Giannantonio
Il bilancio del progetto che ha coinvolto duemila alunni. Manzana (Synthesis) all’evento finale: «Non basta un like per affrontare temi complessi»

Ogni giorno siamo travolti da una miriade di informazioni provenienti dagli infiniti affluenti del web. Una vera e propria epidemia di informazioni, ribattezzata dagli esperti con il neologismo «infodemia». Non sempre, però, è possibile verificare l’attendibilità delle notizie, anzi talvolta sono a tutti gli effetti delle bufale (fake news). E ciò crea non pochi problemi, perché «l’informazione è l’ossigeno della democrazia». Questo il messaggio che è emerso, ieri mattina, dall’evento finale di «Informarsi per partecipare», un’iniziativa della Fondazione Synthesis – che controlla l’omonima società che edita il T Quotidiano – sostenuta dal Fondo comune delle Casse rurali trentine. Un progetto di cittadinanza che ha coinvolto quasi 2mila studenti delle classi quinte delle scuole superiori, che nella prima parte dell’anno hanno ricevuto in omaggio l’abbonamento all’edizione digitale de il T.
«Tema di democrazia»
Il messaggio è risuonato forte nell’aula magna dell’istituto Buonarroti di Trento, affollata da studenti di diverse scuole. «Sono onorata della scelta di tenere l’evento nella nostra sede», così la dirigente del Buonarroti, Tiziana Rossi, ha aperto l’evento, moderato dalla vicecaporedattrice de il T Marika Damaggio. «L’informazione è un tema di democrazia. In un’epoca di bombardamento di informazioni — ha proseguito — avere la capacità critica di comprendere e confrontare le fonti diventa estremamente fondamentale». Un tema che Rossi sente particolarmente vicino, non solo per le sue vesti da dirigente, ma anche perché «all’inizio della mia carriera sono stata giornalista pubblicista e so bene cosa significa dare il giusto peso alle parole».
«Il Fondo vicino ai giovani»
Il progetto «Informarsi per partecipare» mira proprio a favorire lo sviluppo del pensiero critico. Una mission sposata appieno dal Fondo comune, una società di servizi che promuove il marchio «Casse rurali trentine» attraverso il sostegno a eventi e iniziative provinciali, come quella de il T. «Sono contento di essere in questa scuola perché è stata anche la mia scuola. Mi auguro che, tutti assieme, si giunga a costruire delle persone che potranno prendere in mano il Trentino, perché voi siete il futuro», ha sottolineato il presidente del Fondo comune Silvio Mucchi rivolgendosi agli studenti. «Il Fondo comune è una realtà trentina che ha una storia legata al pionierismo: quando l’informatica non era nulla, è riuscito a costruire un programma di informatica bancaria che oggi ha prodotto una grande società, Allitude — ha detto Mucchi — Noi abbiamo bisogno di giovani che si preparano qui, che girano il mondo, si formano e poi ritornano, prendendo in mano le governance. Per questo motivo, nel momento in cui un’istituzione giornalistica come il T ci ha proposto il progetto, abbiamo voluto cogliere la palla al balzo per dare ai giovani l’opportunità di un’informazione sicura e lenta». Ogni anno il Fondo finanzia numerose iniziative: «Quest’anno, in totale, ha erogato 17 milioni al territorio — ha concluso — Crediamo che il Fondo, con l’umiltà di stare al fianco a chi sa organizzare progetti come questi, potrà sostenere ancora altre iniziative per i giovani».
«Informare in modo attento»
Un’idea, quella invece della Fondazione Synthesis, che «nasce proprio con l’obiettivo di informare in modo attento, mediato. Un impegno importante nato dalle associazioni di categoria per avere una seconda campana sul nostro territorio — ha spiegato Fausto Manzana, presidente della Fondazione — Oggi l’informazione è un tema decisivo e per il Trentino lo è in modo peculiare, perché godiamo di un’autonomia singolare». Dunque «se voi giovani non vi occupate dei problemi, saranno i problemi ad occuparsi di voi. Informarsi per partecipare è un qualcosa di singolare ed importante — ha concluso — non ci si può informare a cuor leggero sul web e non basta un like per affrontare temi complessi».
«Pensiero critico centrale»
Infine, il sovrintendente scolastico Giuseppe Rizza è andato al nocciolo: «L’informazione è l’ossigeno della democrazia, e se l’informazione non è plurale è un problema serissimo». In questo contesto la scuola si trova di fronte a una sfida, quella di superare la dicotomia tra «un approccio ingenuo» e «un approccio militante» all’informazione. «Questa sfida si può vincere solo se riusciamo a sviluppare una competenza essenziale: il pensiero critico», ha concluso Rizza.