Dopo il voto

sabato 10 Maggio, 2025

Giunta di Trento, crepe e stallo. Ora il Pd vorrebbe quattro assessorati, Campobase tre. E tutto si ferma

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Ianeselli aveva pronta la lista dei componenti dell’esecutivo e le deleghe da assegnare ai singoli ma ieri sono emersi i dubbi di parte della coalizione. La decisione è stata rinviata a lunedì

Sembrava fatta, la fumata bianca era attesa per ieri pomeriggio. Ma dal comignolo di Palazzo Geremia è uscita quella nera. La giunta di Trento non c’è ancora, il sindaco non ha ancora firmato. E si sparge la voce: «Tutto è rimesso in discussione». Non solo le deleghe, ma anche i nomi. E soprattutto è in discussione lo schema iniziale che prevedeva tre assessorati — compresa la vicesindaca — al Pd, due a Campobase, uno a Insieme per Trento, uno ad Avs. In ultimo, pesa ancora lo scontro interno a Campobase sul nome da indicare per l’esecutivo comunale: se il giovane assessore uscente Alberto Pedrotti, quarto degli eletti, o il veterano del consiglio Renato Tomasi, secondo degli eletti.

Pressioni di Pd e Campobase
Sembrava davvero tutto pronto per la firma. Ma via via sono aumentati i borbottii, non solo dei singoli ma anche dei pariti. Il Partito democratico cittadino, sembra «sobillato» da alcuni dirigenti di livello provinciale, avrebbe fatto notare come il loro peso elettorale valga metà dell’intera coalizione. Tre assessori, di cui una vicesindaca, sarebbe poco. Chiedono quattro posti. Non sono da meno quelli di Campobase, che non si accontentano di due ma me chiedono tre. Con una motivazione che non riguarda il peso elettorale, ma addirittura politico. Al sindaco avrebbero manifestato le loro preoccupazioni per una giunta «troppo spostata a sinistra». Sia le rivendicazioni di Campobase sia quelle del Pd avrebbero irritato Ianeselli, che avrebbe ricordato ai dem come nel 2020, con il 18% dei voti, il Partito democratico avesse ottenuto solo due assessori, con il beneplacito dell’ex senatore Giorgio Tonini che osservava come «anche Ianeselli, anche Baggia sono di area Pd».

Divisioni dentro Campobase
La composizione della giunta è in difficoltà anche per la divisioni interne a Campobase. C’è chi vorrebbe seguire l’elenco di arrivo per indicare gli assessori. C’è chi vorrebbe fossero fatte valutazioni politiche. La prima degli eletti è Gianna Frizzera, e sul fatto che lei sia certa per Palazzo Geremia non ci sarebbero dubbi. I dubbi ci sono sul secondo posto in quota Campobase: Renato Tomasi o Alberto Pedrotti? Il primo ha già incontrato il sindaco, che quando gli ha prospettato la sua volontà di portare in giunta Pedrotti si è alzato e se n’è andato. Lo racconta lui stesso nell’intervista qui sotto.
Le deleghe
Tra le incognite sul numero degli assessorati in capo ai partiti, e su alcuni nomi, ci sono comunque delle certezze. La vicesindaca sarà certamente Elisabetta Bozzarelli (Pd), che continuerebbe ad occuparsi di Cultura e Turismo. In giunta, sempre del Pd, ci sarà senza anche Giulia Casonato, che lascerebbe l’Ambiente per le Politche sociali, rivendicate dai dem. Per il Pd, sembra assodato, ci sarà anche Michele Brugnara, a cui dovrebbe andare la Mobilità. Prima degli eletti in Campobase, Gianna Frizzera potrebbe ottenere i rapporti con le Circoscrizioni e le deleghe economiche. Monica Baggia, di Insieme per Trento, manterrebbe l’Urbanistica ma cederebbe le Attività economiche. Andrea Fernandez, di Avs, si vedrebbe assegnata qualche delega ambientale. Se entrasse in giunta Pedrotti (altamente probabile) potrebbe invece ottenere il grosso delle deleghe sull’Ambiente.
Lato minoranze
Le opposizioni hanno una casella da riempire: quella della vicepresidenza del Consiglio comunale. Per numero di voti dovrebbe andare alla coalizione di centrodestra e quindi al suo partito più rappresentato: Fratelli d’Italia. Fosse così, un nome papabile è quello di Pino Urbani. Del resto, il capogruppo uscente è stato il più votato del partito dopo Daniele Demattè.