Il discorso
giovedì 1 Maggio, 2025
Primo Maggio, l’assessore Spinelli: “Garantire il lavoro guardando lontano”
di Redazione
L'intervento dell'assessore al T quotidiano: "Dare avvio ad un percorso ragionato di sviluppo con tutte le parti in causa"

Viviamo un tempo di trasformazione profonda, di transizione complessa. Le tensioni geopolitiche, i conflitti, le guerre commerciali, le crisi ambientali ed energetiche, la velocità del cambiamento tecnologico stanno ridefinendo gli assetti dell’economia globale.
Anche realtà dinamiche come il Trentino si trovano oggi a fare i conti con una nuova stagione di inedita incertezza, che disorienta lavoratori, imprese e territori.
In questa fase delicata, parlare di lavoro, di difesa dell’occupazione, non può che andare di pari passo con l’interrogarsi sul come mantenere competitiva e solida l’economia che il lavoro lo genera.
Difendere il lavoro, oggi, significa ripensare le basi stesse su cui si costruisce sviluppo, non rimanendo ancorati ai tradizionali schemi del passato, ma sforzandosi di immaginare modelli e strumenti nuovi, che sappiano essere efficaci anche in condizioni di incertezza e instabilità.
Un esercizio che impone una profonda riflessione comune sul nostro modello/sistema economico, a partire dalle sue criticità.
In tal senso come Provincia autonoma di Trento, forti anche della nostra storia di autonomia e responsabilità, sentiamo il dovere di proporre una riflessione condivisa, ampia, trasparente e senza posizioni ideologiche, tra istituzioni, parti sociali, mondo economico, tecnici ed esperti: un confronto in cui fotografare con realismo il contesto economico che stiamo vivendo, ed insieme provare ad individuare strumenti e percorsi che sappiano orientare le politiche pubbliche e private a partire proprio dagli elementi di criticità per imprese e lavoratori. Occorre dare quindi avvio ad un percorso ragionato di sviluppo, ad un dialogo che sappia mettere al centro il futuro del territorio e che guardi in particolare alle nuove generazioni, ai lavoratori del domani, che provi ad interpretare anche i trend emergenti nella nostra società – che certamente andranno ad impattare anche sulle nostre imprese – e che sia in grado di fornire chiavi di lettura utili a tutelare l’economia e la sua capacità di generare opportunità, occupazione e benessere.
Il lavoro – in ognuno dei tre settori – è e resta la base della nostra economia e della nostra convivenza civile, e chi è chiamato a governare ha l’onere di garantire che continui ad essere un pilastro di libertà e dignità anche per le nuove generazioni.
Per farlo, oggi più che mai occorre una visione lunga e condivisa, dotarsi di bussola comune per riportare lavoratori, professionisti, imprenditori e imprese a guardare al futuro con maggiore serenità.
In questo tempo così incerto, il nostro compito è quindi cercare di governare la tempesta, tutelare l’impresa e il lavoro, per lasciare ai nostri giovani almeno le stesse opportunità di crescita e qualità della vita del tempo che stiamo vivendo.
Tutti noi – pubblico, privato e parti sociali – siamo quindi chiamati ad interpretare ciò che abbiamo davanti, per ridare solidità e prospettiva a quel patto implicito che tiene insieme chi lavora e chi crea lavoro.
Avere una visione ampia e volare alto, in questa giornata che celebra il lavoro, significa proprio questo: alzare lo sguardo oltre le sole dinamiche contrattuali, pure importanti e imprescindibili, e tornare a considerare il lavoro come fondamento di dignità, libertà, crescita.
Dobbiamo trovare nuove rotte in mezzo alla tempesta, dicevo. Ma non per tornare al porto sicuro di ieri, bensì per tracciare nuove direzioni e trovare nuovi approdi. Perché il lavoro non si tutela fermando il tempo, si protegge solo se si ha il coraggio di guardare lontano. Buon primo maggio