Il lutto
domenica 18 Dicembre, 2022
Addio a don «Bepi» Grosselli
di Alberto Folgheraiter
Il sacerdote del dialogo, vicino agli operai, avrebbe compiuto 96 anni fra dieci giorni

Avrebbe compiuto 96 anni fra dieci giorni, don Giuseppe Grosselli, uno dei preti trentini più noti, morto oggi, domenica 18 dicembre, nella casa del clero, presso il Seminario Maggiore, a Trento.
Nato a Calavino il 27 dicembre 1926, ordinato prete nel 1950, per 16 anni fu professore presso il seminario minore arcivescovile; assistente provinciale delle ACLI dal 1966 al 1971, catechista nelle scuole, dal 1967 al 1989 fu delegato dell’arcivescovo Gottardi per la Pastorale del lavoro. Uomo del dialogo e del confronto, fu vicino agli operai e alle loro famiglie, in particolare quelli della Michelin che raggiungeva nelle ore del cambio-turno con rapide volate in bicicletta. Gli fu levato l’incarico della pastorale del lavoro (1989) dall’arcivescovo Sartori non senza le proteste del mondo operaio e sindacale. Fu spostato alla pastorale del turismo e del tempo libero. Mantenne tale mansione sino al 2009. Nel frattempo fu destinato anche quale parroco di Montevaccino, la piccola comunità sull’Argentario. In 17 anni di ministero pastorale seppe creare un forte legame con la popolazione della frazione di Trento.
Ma don “Bepi” Grosselli fu anche un valido direttore e fondatore di cori di montagna oltre che armonizzatore di brani della tradizione corale. Ha fondato e diretto il coro Lagolo e la corale “Bella ciao”. Negli anni Sessanta aveva diretto pure il coro dei vigili urbani di Trento,
Per il suo impegno verso il prossimo, nel 2006 il presidente della provincia, Dellai, lo insignì dell’Aquila ardente di San Vencesalo, la massima onorificenza dell’autonomia provinciale.
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