opere
sabato 29 Luglio, 2023
Funivia Trento-Bondone, pronti per la prima tratta
di Ambra Visentin
Stanziati 35milioni di euro dal fondo Pnrr, aggiornati i render delle due stazioni ex-sit ed ex-Italcementi

Pronti per la realizzazione della prima tratta della nuova funivia Trento-Bondone. Ci sono i soldi, 35 milioni stanziati dal fondo Pnrr e ora anche i render, aggiornati, per la stazione di partenza nell’area ex sit e per la stazione intermedia nell’area ex Italcementi – al di là dell’Adige – prima di salire a Sardagna. La prima parte sostituirà l’attuale impianto, gestito da Trentino Trasporti, che collega la città di Trento a Sardagna già dal 1925, effettuando verso la montagna circa 180.000 passaggi l’anno. L’opera complessiva, un progetto da circa 75 milioni di euro, prevede la realizzazione di due ulteriori fermate a Vaneze e Vason. Siamo a buon punto ma occorre accelerare, come spiega il dirigente provinciale del dipartimento territorio e trasporti Roberto Andreatta: «Bisogna fare in fretta. Abbiamo completato lo studio progettuale. Entro il 31 dicembre 2025 vanno impegnate le risorse e finalizzato il bando di gara». Per la seconda tratta servono ulteriori 35 milioni, per i quali si cercherà un partner privato.
Il rilancio del Bondone rappresenta per l’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni una priorità. Il monte, con i suoi oltre 2000 metri di altezza offre panorami che si estendono dalle Dolomiti di Brenta all’Adamello. Da sempre meta di turismo giornaliero è cresciuto anche come luogo di residenza della popolazione trentina. «È una montagna che va assolutamente rivitalizzata, rivalutata e credo che uno dei più grandi temi sia quello della funivia», sottolinea Failoni. A completare il puzzle ci sarà la costruzione del nuovo centro intermodale cittadino in area ex-sit. Il Comune ha già affidato i lavori per la realizzazione della nuova autostazione, la cui progettazione prevede una struttura multipiano, di cui uno dedicato a parcheggi pertinenziali (da 160 posti auto) a livello interrato e uno da destinare a terminal bus. Ma c’è ancora molto altro da fare per creare la nuova rete che ambisce a rivoluzionare il trasporto cittadino: «Dovremo collegare molto bene quella che è la mobilità minore. Diventa un punto di riferimento di tutta la mobilità ma anche del territorio».
Buone prospettive dal punto di vista del criterio sostenibilità. Prendendo a paragone le funivie di Malcesine e del Renon si stima che la seconda tratta della telecabina di Trento potrà intercettare 900 mila passeggeri l’anno. Secondo lo studio trasportistico effettuato, la prima tratta (Trento-Sardagna) ne intercetterà 600 mila. «Riteniamo ci sia la garanzia del grado di copertura corretto voluto dal ministero (delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ndr)», dice Andreatta.
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