L'analisi dei dati

venerdì 14 Giugno, 2024

Voto e astensione, il caso degli 80mila trentini all’estero che frenano l’affluenza

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Gli iscritti all’Aire hanno conservato i propri diritti elettorali. Solo a Trento ce ne sono 13.700, ma a Samone sono più dei residenti

La bassa affluenza al voto per il rinnovo del Parlamento Europeo, sabato e domenica scorsi, si spiega solo in parte con lo scarso appeal di un’Istituzione che, a seconda delle categorie economiche e sociali, è vista o come lontana o come matrigna. E che viene scomodata solo quando si tratta di «mungere» provvidenze, sempre che non sia la stessa a impedire di mungere le «nostre» vacche da latte. Insomma, per quanto riguarda il Trentino, solo il 44,7% degli aventi diritto si è recato alle urne. Ciò che molti ignorano è che quasi 80 mila trentini vivono e lavorano all’estero pur avendo mantenuto i diritti fondamentali riconosciuti a chi è residente qui.
Si tratta degli iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero.
Istituita con legge 470 del 27 ottobre 1988, l’Anagrafe è «gestita dai comuni sulla scorta dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero». L’iscrizione all’Aire consente l’esercizio di diritti fondamentali «previsti dalla Costituzione italiana quali, ad esempio, diritti elettorali, sanitari, sociali e fiscali, civili e personali».
Elezioni e referendum
L’iscrizione consente il voto per corrispondenza in occasione di elezioni politiche e di referendum come previsto da una legge (459) del 2001. I residenti in Paesi appartenenti alla Unione Europea ed iscritti Aire possono votare i rappresentanti italiani al Parlamento Europeo presso i seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare.
Inoltre, possono ottenere il rilascio di documenti di identità e di viaggio; hanno la possibilità di rinnovare la patente di guida (solo nei Paesi extra Unione Europea).
Non devono iscriversi all’Aire gli italiani che si recano all’estero per un periodo di tempo inferiore a un anno; i lavoratori stagionali; i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero.
Nel gennaio del 2023 (è l’ultimo dato disponibile) su una popolazione complessiva di 1.075.317 persone, in Trentino-Alto Adige gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero erano 129.800 (pari al 12,1% della popolazione della regione). Di questi: 77.343 emigrati dal Trentino e 52.457 dalla provincia di Bolzano. La maggior parte, per classi di età, fra 18 e 49 anni (47,8%).

I dati del voto dei trentini all’estero

Dove sono residenti all’estero i regionali?
Su 129 mila iscritti Aire, 75.052 vivono in Paesi europei; 1.039 in Africa; 1.133 in Asia; 4.127 in America settentrionale; 47.042 in America centro-meridionale; 1.407 in Oceania.
Il dato dell’America centro-meridionale si spiega, almeno in parte, con la massiccia richiesta di riconoscimento della nazionalità italiana da parte di discendenti degli emigrati dall’Impero d’Austria (tra il 1867 e il 1919) così come previsto dalla legge del 2001. Infatti 32.210 iscritti Aire con radici in Trentino-Alto Adige vivono in Brasile; 9.037 in Argentina; 1.948 in Cile (emigrazione del 1951-1952); 1.602 in Uruguay.
Il primato della Valsugana
Per quanto riguarda i comuni con il maggior numero di iscritti Aire, Trento guida la classifica con 13.752 residenti all’estero. Ma nelle prime posizioni figurano numerosi comuni della Valsugana. Il comune di Samone annovera più iscritti all’Aire, pertanto residenti all’estero, di quanti sono coloro che vivono e risiedono nel paese tra la Valsugana e la conca del Tesino: 595 Aire (di questi 512 in Paesi extra europei), 545 popolazione residente, con un’incidenza del 109,2%. Questo spiega perché a Samone, sabato e domenica, ha votato «solo» il 25,7% degli aventi diritto. Se andiamo a verificare il dato reale, tra i residenti in paese ha votato il 53,7%. Pertanto Samone non merita la «maglia nera», almeno non per la disaffezione al voto. Lo stesso discorso vale per Novaledo dove i residenti in Valsugana sono 1.114, gli iscritti all’Aire risultano 1.158 con un’incidenza del 103,9%. Qui risulta aver votato il 22,8% degli elettori iscritti ma è evidente che si è recata alle urne almeno il 50% della popolazione residente in paese.
Sempre in Valsugana, a Ronchi, dove ha votato il 25,3%, gli iscritti Aire sono 436, i residenti effettivi 450 (96,9%); a Roncegno (affluenza del 29,2%) figurano 2.927 residenti cui vanno aggiunti 2001 iscritti Aire (con un’incidenza del 68,4%). A Canal San Bovo, nel Vanoi, alla popolazione residente di 1.476 abitanti vanno sommati 1.208 emigrati che sono iscritti all’Aire. Ecco spiegata la bassa affluenza del 24% alle elezioni di sabato e domenica.
Nella graduatoria dei primi 25 comuni del Trentino per incidenza tra iscritti all’Aire e popolazione (effettivamente residente) figurano altri comuni della Valsugana: Ospedaletto (796 residenti cui vanno sommati 449 emigrati all’estero ma ancora iscritti nelle liste elettorali); Castelnuovo (1.089 residenti, 398 Aire); Torcegno (695 residenti, 252 Aire); Grigno (2.034 residenti, più 733 emigrati AIRE); Castel Ivano (3.267 residenti, 1.149 Aire).
A Levico Terme, alla popolazione residente di 8.167 persone vanno sommati gli iscritti all’Aire che sono 3.587 (vale a dire il 43,9%). A Levico, sabato e domenica ha votato il 32,6%. È evidente che si tratta di un dato parziale, nel senso che degli elettori residenti nella cittadina si è recato alle urne il 48%.
Tuttavia, l’iscrizione all’Aire rappresenta un indicatore di quanto sia ancora diffusa l’emigrazione trentina nel mondo. E quanto, paradossalmente, sia ampio proprio da queste parti il consenso a partiti politici che hanno fatto, e non da oggi, del contrasto all’immigrazione il loro cavallo di battaglia e le loro alterne fortune elettorali.
Diamo un’occhiata ad alcuni risultati elettorali (col sistema proporzionale) nelle recenti elezioni europee, riferiti a «Lega Salvini Premier» e «Fratelli d’Italia Giorgia Meloni», nei comuni con la maggior incidenza di emigrati Aire: Samone (21,9% ha votato Lega; 17,1% ha votato FdI); Novaledo (38,3% Lega; 15,8% FdI); Ronchi (30% Lega; 25,6% FdI); Roncegno (30,9% Lega; 20,9% FdI); Ospedaletto (28,2% Lega; 20,6% FdI); Castelnuovo (24,1% Lega; 23,9 % FdI); Torcegno (37,6% Lega; 15,5% FdI); Grigno (23,5% Lega; 28,4 FdI); Castel Ivano (Lega 25,8%; FdI 23,7%); Levico Terme (Lega 22,6%; FdI 19,4%).
D’accordo, il candidato «forte» della Lega Salvini, e vale a dire il presidente del Consiglio Regionale, Roberto Paccher, giocava in casa. Ma questo non sposta di una virgola le considerazioni di cui sopra.