beneficenza
martedì 24 Ottobre, 2023
Un concerto per una casa d’infanzia a Soddo: il progetto dell’associazione «Amici dell’Etiopia»
di Sara Alouani
Il coro Altreterre si esibirà domenica il 5 novembre alle ore 20 nella Parrocchia Sacro Suore

L’associazione «Amici dell’Etiopia» estende a tutti i trentini e le trentine l’invito a partecipare al concerto del coro Altreterre che si terrà domenica il 5 novembre alle ore 20 nella Parrocchia Sacro Suore in viale Verona a Trento.
L’entrata è gratuita a offerta libera e il presidente Zebenay Jabe Daka esorta a dare un contributo, anche minimo, per la costruzione di una casa d’infanzia nella città di Soddo, situata in una valle a 360 km dalla capitale Addis Abeba, nella regione di Wolayta dove vive una delle popolazioni più povere dell’Etiopia.
«Il motivo primario per cui abbiamo organizzato questo concerto – spiega Daka– è per raccogliere donazioni destinate alla realizzazione di una casa /scuola dove si formeranno bambini e bambine etiopi dai 3 ai 10 anni e che vivono in una condizione di forte emarginazione».
In cima alla lista delle priorità del progetto ci sarà anche il coinvolgimento della comunità locale, con particolare attenzione alle donne, nella gestione della struttura per «creare un luogo di accoglienza, di affettività e di lavoro educativo per la comunità di Soddo».
Questo concerto, quindi, servirà proprio a sensibilizzare i cittadini trentini alla tematica della cooperazione internazionale, laddove i fondi statali e locali, ultimamente sono stati tagliati. Sappiamo che ci sono trentini che hanno cuore e buona volontà e che credono nella cooperazione internazionale – aggiunge Daka– e proprio a loro ci rivolgiamo chiedendo di appoggiare questa causa».
Il presidente dell’associazione etiope conclude con una citazione dell’attivista afghana Malala Yousafzai, famosa per la sua lotta all’istruzione delle donne: «Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo, e il nostro obiettivo è proprio quello di puntare sull’istruzione dei giovani, ma anche delle donne, per migliorare la loro condizione di vita e affinché imparino a riconoscere i loro diritti e i loro doveri».
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