il riconoscimento
mercoledì 14 Dicembre, 2022
di Claudia Gelmi
C’è un pezzo di Trentino Alto Adige nelle vittorie ai premi Ubu di quest’anno
Il Premio Ubu per il Miglior spettacolo di teatro è stato attribuito a Teatro Sotterraneo per lo spettacolo L’angelo della storia, ideato e diretto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa, artisti associati di Centrale Fies. La compagnia toscana fa infatti parte, fin dai suoi primi passi mossi nel mondo teatrale, della Factory del centro di ricerca e produzione di Dro, nata nel 2007 quale incubatore per giovani artisti e artiste performativi, e che tuttora continua a sostenere alcune realtà, come appunto Teatro Sotterraneo, che per la creazione dello spettacolo in questione ha usufruito di tre periodi di residenza in loco.
«Per noi ricevere il terzo Ubu nella nostra carriera, il secondo per il miglior spettacolo dopo il riconoscimento ottenuto nel 2018 per “Overload”, significa aver dimostrato di essere in grado di dare continuità a un progetto di ricerca artistica, di continuare a produrre opere che hanno impatto sul pubblico e sulla critica, di continuare a sviluppare un linguaggio contemporaneo sul quale lavoriamo da quasi vent’anni. Significa anche senso di responsabilità, che ci sprona a trovare soluzioni nuove e inedite», dichiara elettrizzato Daniele Villa, che sottolinea in questo importante momento il legame con il Trentino: «La relazione con Centrale Fies è talmente profonda che ogni progetto che facciamo si articola in modo diverso nel rapporto con loro, dalla residenza, alla co-produzione alla consulenza. Per ogni nostro lavoro passiamo dei periodi di sviluppo a Centrale Fies, realtà che sostiene i nostri progetti e nutre il nostro immaginario. Non c’è progetto che non condividiamo con il motore di intelligenza e innovazione che è Centrale Fies, compreso il tentativo di promuovere sul territorio il teatro di ricerca e innovazione».
L’angelo della storia arriverà in Trentino, chiaramente a Centrale Fies, per la prima volta a settembre 2023. Il premio per il Miglior nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica è stato conferito invece a Mario Perrotta per la pièce Dei figli, prodotta dal teatro Stabile di Bolzano assieme a La Piccionaia e fondazione Sipario Toscana. Dei Figli è il terzo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli che Perrotta ha scritto con la consulenza drammaturgica di Massimo Recalcati e che lo Stabile bolzanino ha abbracciato produttivamente sin dal debutto della prima parte nel 2018.
Quello consegnato a Perrotta il 12 dicembre è il quarto Ubu.
«Sono molto felice di avere ricevuto il Premio Ubu come autore questa volta, dato che i precedenti tre mi sono stati assegnati per altri ambiti (miglior attore, miglior progetto artistico e organizzativo, Ubu speciale, ndr) — racconta Perrotta — Può apparire un premio personale, ma non sarebbe stato possibile senza chi ha interpretato il testo, chi ha lavorato al progetto a vario titolo e, ovviamente, chi si è fatto carico della produzione. Lo ritengo pertanto un premio collettivo. Il teatro Stabile di Bolzano ha accompagnato il progetto in tutta la sua trilogia, dimostrando un riconoscimento e un sostegno importanti. La stima e la fiducia sono reciproci. Ora, giunto al quarto Ubu, non posso che continuare a sentire forte la responsabilità nei confronti di quello che faccio, del pubblico, e di chi mi sostiene».
Dei figli verrà rappresentato il 10 gennaio a Brunico, l’11 a Vipiteno, il 13 a Bolzano, il 22 febbraio ad Ala e il 23 a Pergine.