I Dati

giovedì 17 Novembre, 2022

Turismo in Trentino: un’estate da record

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Da maggio a ottobre in provincia si sono contati quasi 3 milioni di arrivi e 11,5 milioni di presenze, numeri migliori del 2019 una stagione che si credeva irripetibile

È stata una lunga estate per il turismo trentino con numeri inediti. Tutti gli indicatori principali sono in aumento rispetto alle stagioni precedenti, anche a quel 2019 che fino ad oggi era stato l’inarrivabile punto di riferimento. Ma entriamo nei numeri: quasi 3 milioni di arrivi certificati (per la precisione 2.834.940) e addirittura 11,5 milioni di presenze certificate.  Dati che significano un incremento di 165.844 arrivi (+6%) e ben 507mila presenze (+5%) in più sul 2019.
I dati sono stati forniti dall’istituto di statistica provinciale (ispat) e elaborati da Trentino Marketing che li ha presentanti nel corso di una conferenza stampa assieme all’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni.

«Sapevamo che gli indicatori per il turismo trentino erano positivi – così l’assessore Failoni –. Ma i numeri della stagione estiva, ora ufficializzati, sono superiori alle aspettative e per alcuni aspetti sorprendenti. L’allungo che c’è stato in questo mese di ottobre e che ha permesso di raggiungere gli 11 milioni e mezzo di presenze è degno della performance di un campione». Secondo l’assessore il merito va diviso tra la riforma del comparto voluta dalla Giunta, da un settore capace di fare squadra e da una lunga coda estiva che ha favorito gli arrivi anche in quello che tradizionalmente sarebbe già autunno.

«Promuovere il Trentino per tutto l’anno – afferma Rossini, ad di Trentino Marketing – è l’obiettivo che ci siamo posti per la ripresa del turismo trentino e i dati che oggi commentiamo ci dicono che abbiamo imboccato questa strada, non facile, perché proprio dalle cosiddette belle stagioni, primavera e autunno, sono arrivati buoni risultati per i nostri operatori»

Entrando più nello specifico dei dati sono aumentati sia le presenze dal resto d’Italia che quelle dall’estero. Guardando ai territori a crescere di più è l’Alpe Cimbra, +13%, seguita dalla Val di Fassa, +9%, terzo posto ex aequo con un +7% per la Paganella e il Garda, il re del turismo trentino con circa un terzo delle presenze.