Terra Madre

domenica 26 Maggio, 2024

Troppi turisti in Trentino, la provincia in cima alla classifica per il sovraffollamento

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L’allarme di Demoskopika: «Una gestione poco sostenibile dei flussi minaccia i sistemi locali»

«Una grande opportunità di arricchimento culturale e sviluppo economico rischia di trasformarsi in una preoccupante minaccia per i nostri sistemi locali». Così il presidente di Demoskopika Raffaele Rio lancia l’allarme rispetto al cosiddetto overtourism, il sovraffollamento turistico che sempre più interessa anche la nostra regione. L’analisi arriva dalla ricerca sperimentale condotta per la prima volta sul tema dall’istituto di ricerca: secondo l’indice complessivo di sovraffollamento turistico (elaborato a partire da cinque indicatori), la provincia di Bolzano è la terza più sovraffollata d’Italia subito dopo Rimini e Venezia, mentre Trento si piazza al quinto posto dopo Livorno. In questi territori, il cui livello sulla scala di valutazione elaborata dai ricercatori è definito «molto alto», «il sovraffollamento turistico comincia a essere più che preoccupante con impatti critici sulla qualità della vita locale e sulla sostenibilità delle destinazioni turistiche».

«Rischio tensioni sociali»
Il primo dei cinque indicatori analizzati è la densità turistica, ovvero la concentrazione dei turisti in rapporto all’estensione territoriale. Qui le nostre due province registrano un valore di 2.863 (Trento) e 4.645 turisti per chilometro quadrato (Bolzano), considerato moderato. Lo stesso livello si registra anche per la densità ricettiva (il numero di posti letto disponibili a fronte della superficie) con 27 posti letto per chilometro quadrato in Trentino e 32,4 in Alto Adige. Il problema della nostra regione riguarda però soprattutto l’intensità turistica (l’impatto dei turisti sulla vita quotidiana dei residenti), l’utilizzazione lorda (la percentuale di utilizzo effettivo dei posti letto) e i rifiuti urbani pro capite (un indicatore definito dall’Ispra che rileva il contributo del settore turistico alla produzione di rifiuti urbani). Per quanto riguarda l’intensità turistica, in Trentino si contano ben 32,59 turisti per residente (livello definito alto); in Alto Adige addirittura 64,01, l’unica provincia a far registrare un livello «molto alto» per questo specifico indicatore. «Valori alti – mette in guardia il rapporto – possono indicare un forte impatto del turismo sulla comunità locale, con possibili tensioni sociali e infrastrutturali».

Rifiuti, il peso dei turisti
Guardando poi all’utilizzazione lorda, Bolzano registra il 39,3 per cento di utilizzo dei posti letto (valore considerato molto alto), Trento il 29,02 (livello alto). Anche in questo caso, spiegano gli esperti, un alto utilizzo può indicare una pressione eccessiva sulle strutture ricettive, contribuendo al sovraffollamento. C’è infine il tema dei rifiuti pro capite: 40,1 chili per Trento, 71,2 chili per Bolzano. La situazione è particolarmente critica per l’Alto Adige, l’unica provincia insieme a Venezia e Rimini a finire in zona rossa. Il Trentino risulta comunque in fascia alta: da noi il sovraffollamento turistico non incide solo sulla quantità di rifiuti prodotti, ma anche sulla qualità della raccolta differenziata come mostrato negli anni scorsi dai dati dell’Alto Garda e della Val di Sole.

«Si limiti l’accesso ai luoghi»
Che fare allora? «È fondamentale – risponde il presidente di Demoskopika – implementare politiche di gestione del turismo che includano limitazioni temporali e numeriche per l’accesso ai luoghi più a rischio, insieme a strategie per promuovere destinazioni alternative meno note ma altrettanto ricche di cultura e bellezza oltre a incentivare il turismo fuori stagione promuovendo i luoghi anche in periodi meno affollati. È il momento di agire con consapevolezza e responsabilità, per garantire che il turismo continui a essere una fonte di arricchimento culturale e sviluppo economico senza diventare un peso per le generazioni future».