L'iniziativa
giovedì 10 Luglio, 2025
Suicidio assistito, in Trentino al via raccolte firme per una legge popolare
di Redazione
A lanciarla l'associazione Luca Coscioni: il modello sarà la legge già approvata in Toscana

Il tema estremamente attuale e delicato dell’assistenza al suicidio medicalmente assistito «bussa» al Consiglio provinciale del Trentino. Accade per iniziativa del Comitato trentino Liberi tutti dell’Associazione Luca Coscioni, che ha ufficialmente avviato in questi giorni la raccolta firme per il deposito a palazzo Trentini di un disegno di legge provinciale d’iniziativa popolare, ritirando gli appositi moduli nella sede consiliare di via Manci a Trento.
L’obiettivo è far approvare dall’assemblea legislativa trentina una normativa che disciplini le modalità organizzative – requisiti, ruoli, procedure, tempi – per l’attuazione di quanto disposto dalle sentenze della Corte Costituzionale n. 242 del 25 settembre 2019 e n. 135 del 1 luglio 2024. L’articolato per cui si raccolgono le firme riprende sostanzialmente i contenuti della legge della Regione Toscana e di altre iniziative legislative regionali in materia.
Le citate sentenze della Consulta escludono responsabilità penali connesse appunto al suicidio medicalmente assistito, aprendo a una introduzione di questa fattispecie nel nostro ordinamento. Il progetto di legge per cui si raccolgono le firme – ovviamente non ancora disegno di legge depositato – prefigura l’istituzione di una commissione multidisciplinare, la previsione di domande di accesso al suicidio medicalmente assistito da presentare all’Azienda provinciale per i servizi sanitari, la fornitura gratuita da parte della stessa Apss di farmaci e assistenza sanitaria necessari per l’autosomministrazione del farmaco, che la persona può sempre decidere in qualsiasi momento di sospendere o annullare. Si prevedono infine «controlli e verifiche per evitare abusi e assicurare che il trattamento avvenga nel pieno rispetto della persona e dei suoi diritti».
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