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mercoledì 15 Febbraio, 2023

Stop a diesel e benzina dal 2035: ecco cosa cambia dopo la decisione dell’Ue

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Dal 2035 potremo continuare a circolare con le auto con il motore termico. Di qui ad allora i modelli senza motori elettrici o a idrogeno usciranno lentamente fuori mercato

L’obiettivo è presto detto: ridurre le emissioni di CO2. Con tale premessa, il Parlamento europeo ha approvato definitivamente la misura che prevede, dal 2035, il divieto di vendita in Europa di nuove auto con motore a benzina o diesel. Il voto è arrivato dopo mesi di trattative e altrettante polemiche. Ma quali sono le ripercussioni? Ecco cosa dice la norma e cosa cambierà per gli automobilisti.
Cosa ha deciso il Parlamento europeo?
«Il Parlamento Ue mette al bando la vendita di veicoli nuovi a diesel, benzina e ibridi. Entro il 2030 bisognerà comunque ridurre le emissioni nocive delle auto nuove del 55% e delle camionette del 50%. I piccoli produttori di auto sportive inquinanti potranno venderle per un anno in più. Dalla Commissione Ue invece arriva un nuovo piano anche contro le emissioni nocive dei veicoli pesanti: taglio del 45% entro il 2030 e del 90% entro il 2040. Strada spianata dunque per le macchine elettriche».
Ma si potrà ancora circolare con macchine a benzina o a diesel?
«Dal 2035 potremo continuare a circolare con le auto con il motore termico. Di qui ad allora i modelli senza motori elettrici o a idrogeno usciranno lentamente fuori mercato e dopo il 2035 non sarà possibile comprarne altre di questo tipo. Quindi le auto a benzina o diesel potranno ancora essere utilizzate. E fino al 31 dicembre 2024 si potrà anche acquistarne una nuova. Ma le auto a benzina o diesel sono destinate a subire un’importante svalutazione di prezzo in vista del 2035».
Le eccezioni di lusso. Cosa accadrà a Ferrari e Lamborghini?
«Dal 2035 potranno continuare a produrre auto “termiche” solo i piccoli produttori, ossia chi produce meno di mille veicoli all’anno: è il segmento del cosiddetto mercato di lusso, la norma che di fatto può salvare le linee della Ferrari, giusto per fare un esempio. Da mille a 10mila o da mille a 22mila furgoni, la scadenza slitta di 12 mesi (al 31 dicembre del 2035 e non dal primo gennaio). Nella normativa è stata inserita anche la possibilità di continuare a produrre vetture con motore termico o ibrido, purché appunto ad emissioni zero. Ad esempio perché alimentate a carburante sostenibile come l’idrogeno (non quindi diesel o benzina).
Ma si potrà vendere le auto a benzina o diesel?
«Sì: non solo si potrà utilizzare le auto immatricolate prima del 2035, le si potrà anche rivendere. Certo: il deprezzamento dei valori commerciali sarà evidente. Infatti, il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare per effetto delle politiche dei governi per rispettare i vincoli di riduzione di Co2 previsti dall’Unione Europea. La vera novità, però, è che dal primo gennaio del 2035 potremo immatricolare solo auto green».
Ma ci saranno degli incentivi per i nuovi acquisti?
«In Trentino per l’acquisto di auto elettriche rimangono tuttora attivi i contributi provinciali varati nel 2021, a cui è possibile accedere esclusivamente per via telematica. Come detto, i contributi statali e provinciali sono cumulabili, raggiungendo così uno sconto massimo di 8.000 euro».
Chi sono i destinatari?
«Cittadini privati residenti nella Provincia autonoma di Trento alla data di presentazione della domanda, proprietari da almeno un anno di un autoveicolo da rottamare o sostituire. Per i titolari di partita IVA è agevolabile l’acquisto di un’auto elettrica ma solo a titolo privato. Gli incentivi sono rivolti ad autoveicoli esclusivamente elettrici appartenente alla categoria M1, previa rottamazione di autoveicolo M1 a benzina o a gasolio da Euro 0 a Euro 5 o sostituzione di autoveicolo a benzina Euro 4 o 5 oppure diesel Euro 5».
Quali sono gli importi?
«Si tratta di 3.000 euro per l’acquisto di un autoveicolo elettrico categoria M1 con rottamazione e 2.000 euro per l’acquisto di un autoveicolo elettrico categoria M1 con sostituzione».