Il caso
giovedì 10 Luglio, 2025
Spini di Gardolo, i detenuti sono 360. La denuncia della polizia penitenziaria (Uilpa): «Il tetto era di 240, carichi eccessivi e diritti negati»
di Benedetta Centin
Visita in carcere di Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato

«Potrebbe essere un carcere modello, non solo per la qualità architettonica della struttura, ma anche per la realizzazione pratica e la manutenzione effettuata, tuttavia, essendone stata drogata la capienza, rappresenta l’emblema delle politiche dissennate dei governanti e dell’amministrazione penitenziaria». Ne è convinto Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa che ieri è stato in visita nella struttura di Spini di Gardolo con altri referenti della sigla.
«Il carcere di Trento è stato progettato e costruito per ospitare 240 detenuti, ma con un’operazione surrettizia il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha portato la capienza a 422 posti, allocandovene allo stato 360» continua De Fabio, che sottolinea come questo «si ripercuote pesantemente sui carichi di lavoro della polizia penitenziaria, il cui organico assegnato di 170 unità risulta sproporzionato, atteso che ne servirebbero almeno 252».
Senza considerare «la contrazione di diritti di rango anche costituzionale, così come sulla sicurezza e sull’efficienza complessiva dell’istituto». Di qui l’appello a tutte le istituzioni, compresa la Provincia di Trento, «affinché vengano restituite alla casa circondariale il senso e la filosofia originari, in aderenza al dettato costituzionale».
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