Il caso

sabato 15 Giugno, 2024

«Spaghetti assassini»: la nipote di Maria Basso andrà a processo

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L'ottantenne di Asiago non poteva mangiare cibi solidi da tempo, ma l'ha fatto senza apparente ragione. La denuncia è stata fatta in Trentino

Anziana morta dopo aver mangiato un piatto di spaghetti, nonostante, con la sua patologia, non avrebbe potuto assolutamente consumare cibi solidi. Era stato un parente residente a Trento a far aprire un’inchiesta, presentando un esposto sul decesso della cugina vicentina Maria Basso, 80 anni di Asiago, mancata in Sicilia il 16 dicembre 2022. Una morte, quella della funzionaria della Farnesina in pensione, per la quale dovrà rispondere in aula da luglio prossimo Paola Pepe, pronipote della stessa pensionata. Il pubblico ministero di Catania, Michela Maresca, ha infatti chiesto e ottenuto per lei dal tribunale il giudizio immediato: quindi la 58enne, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, andrà subito a processo, saltando il passaggio dell’udienza preliminare, per rispondere delle accuse di omicidio aggravato dallo scopo di conseguire l’eredità dell’anziana (un milione di euro circa), di circonvenzione d’incapace per aver indotto la lontana parente prima a rilasciare in suo favore la procura per compiere atti di straordinaria amministrazione e poi a sottoscrivere il testamento che la istituiva erede universale. L’udienza si terrà il prossimo 8 luglio davanti alla Corte d’Assise di Catania.

Le pesanti accuse
Per la Procura l’intento di Pepe sarebbe stato quello di impossessarsi dell’eredità della prozia, ricca funzionaria della Farnesina in pensione: l’avrebbe infatti indotta a mangiare cibo non adatto alla sua condizione di salute durante un pranzo, e cioè un piatto di spaghetti, nonostante appunto la malattia invalidante che l’obbligava a ingerire soltanto omogenizzato. E questo avrebbe causato la morte dell’anziana per polmonite da aspirazione. La difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Carmelo Peluso, respinge le accuse ed è pronta a dare battaglia in aula sostenendo, tra gli altri, che episodi simili di ingestione di cibo adattato si erano già verificati senza conseguenze per l’ottantenne vicentina. «Andremo a processo e lì ci difenderemo» le parole del legale dell’imputata.

I due testamenti
Quanto al testamento Basso l’avrebbe cambiato nei giorni precedenti il decesso, avvenuto nella casa di riposo catanese, ad Aci Castello, dove la pronipote l’aveva portata in tutta fretta, facendola sparire dalla struttura per anziani in cui si trovava ad Asiago. La Procura ha disposto il sequestro del patrimonio della pensionata e accertato come sono due i testamenti redatti. Il primo con la data del 2 dicembre 2022, a favore della mamma di Paola Pepe, firmato con grafia tremula davanti a un notaio da cui era stata portata dai parenti siciliani. Il 6 dicembre l’anziana è ritornata nello stesso studio, per un nuovo testamento, questa volta a favore della sola Paola Pepe ma il notaio nel verbale ha riportato come l’anziana non era nelle condizioni di firmare, nemmeno di impugnare una penna.