Il ritratto
mercoledì 11 Settembre, 2024
Sorrisi, simpatia e le storiche gaffes: Luca Giurato volto cult della tv italiana
di Redazione
Gli inizi a Domenica In e poi il successo con Uno Mattina e La Vita in diretta

Luca Giurato si è spento oggi a 84 anni. Nato a Roma il 23 dicembre 1943, Luca Giurato muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo, all’età di 20 anni a Paese Sera. Professionista dal 1965 prosegue la sua carriera a La Stampa. Nel 1986 Giurato diventa direttore del Gr1 prima di assumere il ruolo di vicedirettore del Tg1. Negli anni ’90 Luca Giurato diventa presenza fissa della tv entrando nelle case gli italiani con Domenica In condotto insieme a Mara Venier. Giurato darà poi il buongiorno al Paese conducendo Uno Mattina in tre momenti: dal 1994 al 1996, dal 1998 al 2003 e dal 2005 al 2008. In mezzo, la conduzione de La Vita in diretta. Giornalismo, ma non solo. Luca Giurato conquista le simpatie degli italiani anche a causa di alcuni suoi lapsus che col tempo diventano veri e propri cult e che, nelle ore successive alla notizia della morte, sono divenute virali come ultimo saluto di tanti italiani sui social. Piccolo gesto d’affetto, testimonianza di un legame forte creato col pubblico.
Gaffe che, in alcuni casi, lo stesso conduttore poi ammetterà di aver commesso volutamente. Gaffes che hanno ispirato la Gialappa’s Band nel programma Mai dire gol e Striscia la notizia, in una rubrica chiamata Ci avrei Giurato e in una puntata speciale intitolata Luca Giurato Show. Nel suo percorso da registrare anche la presenza come ospite e opinionista a trasmissioni come Quelli che il Calcio, L’Isola dei Famosi, I Raccomandati. Oggi la notizia dell’infarto fulminante che lo ha portato via. Nell’apprendere la notizia, una addolorata Mara Venier ha detto a LaPresse: «Se ne va un pezzo di vita, un amico a cui devo tutto. E’ lui che mi ha voluto per la prima volta a Domenica In. Ultimamente si era voluto ritirare e girava il mondo».
«Luca Giurato – ricordano i vertici Rai – è stato un giornalista che ha incarnato al meglio – basti ricordare Unomattina, ma non solo – l’essere volto e voce del servizio pubblico, entrando nelle case degli italiani quasi come uno ‘di famiglia’, con uno stile inconfondibile, sorridente e ‘accogliente’, accompagnato da altrettanto inconfondibili simpatia, leggerezza e ironia. Doti umane e professionali che restano patrimonio prezioso del servizio pubblico».
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