La polemica

sabato 17 Maggio, 2025

«Sinner italiano “riluttante”, parla in modo stentato». Scontro tra Augias e Kompatscher sul campione di tennis

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Fa rumore un editoriale del giornalista comparso su La Repubblica. Il governatore altoatesino replica: «Autonomia, storia di successo»

Jannik Sinner italiano «riluttante»? È scontro a distanza tra il giornalista Corrado Augias e il governatore altoatesino Arno Kompatscher. Augias, in un editoriale pubblicato dal quotidiano La Repubblica aveva definito  Sinner «un italiano per caso, figlio dell’ambigua situazione di quella città del Trentino-Alto Adige, un ‘italiano “riluttante”», evidenziando “l’italiano stentato” del numero uno del tennis mondiale.

 

La risposta del presidente della provincia di Bolzano non è tardata ad arrivare: «L’Autonomia – ha scritto Kompatscher in una lettera al quotidiano romano – è stata una storia di successo, che lo Stato di cui entrambi siamo cittadini pur con cognomi assai diversi, dott. Augias, dovrebbe rivendicare con orgoglio: si tratta infatti di uno dei pochi esempi riusciti di pacifica convivenza etnica e di risoluzione dei conflitti violenti a livello mondiale».

 

Secondo il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, «questo modello, nello specifico, salvaguarda il diritto di tutti i cittadini di poter tramandare la propria cultura e di utilizzare nella vita quotidiana, oltre che nei rapporti con le Istituzioni, la propria lingua. La maggior parte della popolazione dell’Alto Adige costruisce quindi la propria identità attingendo il meglio da ciascuna lingua e cultura del territorio, pur senza rinunciare alle proprie Mi dispiace sempre molto vedere giudicata l’italianità dei sudtirolesi di lingua tedesca e ladina e perché questo mi porta ad empatizzare anche verso tutte le altre patenti di italianità che vengono rivolte alle persone che – per una ragione o per l’altra – divergono dallo stereotipo classico che la narrazione del Paese ha creato nel tempo – la conclusione – m i inquieta, infatti, vedere che ancora oggi non siamo paghi dell’insegnamento che il concetto del popolo unico, di una monolitica identità nazionale, è ciò che ha contribuito in primo luogo al disastro della prima metà del secolo scorso».