Tennis
domenica 13 Luglio, 2025
Sinner-Alcaraz, la finale che ricorda Federer e Nadal. Jannik: «Il gomito? Non sarà un problema»
di Redazione
Una nuova sfida al vertice dopo il Roland Garros: sempre di più i due giovani tennisti ricordano l’epica rivalità tra i due campioni. In corso la sfida tra l'altoatestino e lo spagnolo per il titolo dello slam più prestigioso, Wimbledon

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sempre più come Roger Federer e Rafa Nadal. La finale che li vedrà opposti l’uno contro l’altro oggi sarà la prima tra gli stessi giocatori che hanno giocato anche la finale del Roland Garros, da quando un paio di ragazzi di nome Federer e Nadal si affrontarono per tre anni di fila dal 2006 al 2008. Questo perché l’unica vera competizione che il numero 1 del mondo Sinner e il numero 2 Alcaraz affrontano al momento è tra loro stessi – e con nessun altro attualmente nel circuito maschile – e gli unici paragoni che sembrano in qualche modo appropriati sono quelli che li confrontano con la grandezza dei Big Three. Sia chiaro: è troppo presto per mettere Alcaraz o Sinner sullo stesso piano di Federer e Nadal – entrambi ritiratisi con almeno 20 titoli del Grande Slam – o di Novak Djokovic, che a 38 anni è ancora in attività con 24 Major. Ma come ha detto lo stesso Nole: «Sappiamo che sono la forza dominante in questo momento«. Insieme Sinner e Alcaraz hanno vinto gli ultimi sei Major, una striscia che oggi salirà a sette. Non solo, ma saranno anche nove degli ultimi 12 Slam (gli altri tre sono andati a Djokovic). A 22 anni Alcaraz ha vinto già cinque trofei Slam, Sinner a 23 anni è a quota tre. La loro età complessiva è la più bassa tra i finalisti di Wimbledon maschile da quando Federer, poco meno di 25 anni, affrontò Nadal, 20, nel 2006. «Siamo ancora molto giovani. Quindi spero solo… che continueremo a fare le cose giuste per, non so, i prossimi, non so, cinque, dieci anni», ha detto Alcaraz, «solo per mettere la nostra rivalità sullo stesso piano di quei giocatori». «Non sono sorpreso di affrontarlo di nuovo in finale, mi spinge sempre al limite e penso che sarà una grande finale», ha aggiunto. Attualmente lo spagnolo è imbattuto da 24 partite, e ha vinto 20 partite consecutive a Wimbledon, dove punta al terzo titolo consecutivo. Sinner giocherà la sua quarta finale consecutiva di un Major e ha vinto gli US Open e due volte agli Australian Open. Solo 5 giocatori hanno giocato nell’era open almeno una volta in carriera tutte le finali slam: Federer, Nadal, Djokovic e Sinner. «È incredibile, sono in buona compagnia. Mostra che sto crescendo su tutte le superfici, è importante continuare a lavorare. Cinque anni fa facevo molta fatica su questi campi, mentre ora va molto meglio. Con il mio team cerchiamo ogni giorno di migliorare e per me è molto importante avere ottenuto questi risultati, ma altrettanto continuare a lavorare. È bellissimo», ha detto l’azzurro.
Alcaraz contro Sinner è una sfida che richiede attenzione. Quando lo spagnolo ha recuperato da uno svantaggio di due set e ha annullato tre match point sconfiggendo Sinner in cinque set, in 5 ore e 29 minuti, al Roland-Garros il mese scorso, sono stati immediati i paragoni con quella che molti considerano la più grande partita di tennis maschile di sempre: la vittoria di Nadal su Federer in cinque set all’All England Club nel 2008. «È un bene per lo sport”, ha detto Sinner, che ha affermato che il suo gomito destro, infortunatosi in una caduta al quarto turno e coperto da nastro adesivo e una fasciatura nella vittoria in semifinale contro Djokovic, non sarà un problema domenica. «Più rivalità avremo d’ora in poi, meglio sarà, perché la gente vuole vedere i giovani giocatori sfidarsi», ha aggiunto. Come Federer e Nadal, questi due arrivano alla vittoria in modo diverso. Sinner ha una precisione micidiale con i suoi colpi da fondo campo puri e potenti generati dai suoi arti lunghi, risposte che smussano la forza e un servizio che potrebbe essere il più pericoloso del circuito. Alcaraz è un maestro di creatività e versatilità, con una velocità da vendere, capace di potenti colpi da fondocampo, caricare la rete o chiudere un punto con una palla smorzata ben mascherata. Sinner «è salito di livello con Shelton, con Novak ha fatto una bellissima partita, quindi siamo fiduciosi di poterne fare un’altra domenica», ha detto il suo coach Simone Vagnozzi. Dal canto suo Sinner sceglie la sua consueta concentrazione: «Speriamo che sia un’altra bella partita giocata ad altissimo livello e che vinca il migliore«, ha concluso l’azzurro.