istruzione
martedì 13 Maggio, 2025
Scuola, in Trentino a settembre oltre 200 docenti andranno in pensione. Ecco le stime della Provincia
di Tommaso Di Giannantonio
Ieri le tre sigle Cgil, Cisl e Uil hanno partecipato a un incontro con la vicepresidente Gerosa: «Si affronti il reclutamento degli insegnanti precari in maniera sistematica»

Si avvicina una nuova ondata di pensionamenti nella scuola trentina. Secondo le prime stime della Provincia, a settembre sono previste oltre 200 uscite tra i docenti, dalle elementari alle superiori. Il dato è stato trasmesso nei giorni scorsi ai sindacati. E proprio ieri le tre sigle Cgil, Cisl e Uil hanno partecipato a un incontro con l’assessora all’istruzione Francesca Gerosa. «Abbiamo chiesto di affrontare il reclutamento dei docenti precari in maniera sistematica, ma ci è stato detto che la carenza di organico all’interno del Dipartimento impedisce di poter istruire un numero maggiore di procedure rispetto alle attuali», spiegano Monica Bolognani (Cisl Scuola), Monica Motter (Uil Scuola) e Raffaele Meo (Flc Cgil).
Le cessazioni scuola per scuola
I dati sulle uscite dal lavoro sono ancora provvisori, ma non dovrebbero discostarsi di tanto dalle cessazioni effettive. Partendo dalla scuola primaria (elementari), Piazza Dante stima che saranno 129 gli insegnanti che andranno in pensione, di cui circa 25 a Trento e una ventina in Valsugana.
Nella scuola secondaria di primo grado (medie), invece, sono previste 31 uscite. La disciplina che risentirà maggiormente dei pensionamenti sarà quella di Scienze motorie e sportive: si stimano 8 cessazioni. A seguire le classi di concorso di Matematica e scienze (6 cessazioni) e di Musica (5 cessazioni).
Infine, nella scuola secondaria di secondo grado (superiori), si stimano 54 uscite complessive. In questo caso la classe di concorso più sguarnita sarà quella di Discipline letterarie (tra cui storia, geografia, lingua e letteratura italiana), con 8 pensionamenti previsti a settembre. Al secondo posto troviamo la cattedra di Discipline letterarie e latino: lasceranno 7 professori. A seguire Filosofia e scienze umane, con 4 cessazioni.
Le richieste delle sigle
La Provincia ha già avviato un piano triennale di assunzioni, ma non sarà sufficiente. «Il Dipartimento si riserva di fare una proiezione relativa al fabbisogno di organici del prossimo futuro, incrociando i dati dei pensionamenti con il calo demografico incalzante, per capire quante cattedre resteranno vacanti nei prossimi anni e di conseguenza quali procedure concorsuali attivare o ripetere. Tra queste — spiega Bolognani (Cisl Scuola) — ci sarà sicuramente il concorso per i docenti della scuola primaria, visto il numero importante di pensionamenti». Ieri, come detto, i segretari dei sindacati della scuola sono stati convocati dall’assessora per un confronto. «Tra i vari punti — aggiunge Motter (Uil Scuola) — abbiamo chiesto una revisione della parte ordinamentale del contratto dei docenti, in particolare chiediamo una più attenta calendarizzazione e pianificazione degli impegni». Inoltre «abbiamo fatto presente la necessità di abbassare il numero massimo di alunni per classe da 23 a 20 per trasformare il calo demografico in un’opportunità per l’istruzione trentina», conclude Meo (Flc Cgil).
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