venerdì 1 Marzo, 2024

Sci: tanta neve, ma i comprensori non prolungano la stagione

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Quasi tutte le stazioni del Trentino non hanno previsto aperture più lunghe

Piste da sci ancora più innevate a marzo, grazie alle recenti precipitazioni che, soprattutto ad alte quote, hanno portato tanti nuovi fiocchi, dando una spinta significativa all’ultimo mese della stagione che già ha dato soddisfazione tra le montagne trentine. «Queste nuove precipitazioni hanno aiutato molto – conferma il direttore delle funivie di Madonna di Campiglio, Bruno Felicetti – Le temperature più alte di febbraio avevano rallentato un po’ l’affluenza. La stagione per noi terminerà il 14 aprile, come già programmato, ma con queste precipitazioni potremmo valutare (sotto data ndr) se tenere aperta qualche pista in più rispetto al Grostè». Se da una parte le precipitazioni fanno respirare il mondo dello sport invernale, dall’altro c’è chi ha dovuto rimboccarsi ancora di più le maniche in questi giorni. A raccontarlo è stato Fulvio Rigotti, presidente di Trento Funivie: «Le precipitazioni hanno un po’ complicato i weekend che per noi sono i momenti migliori come presenze di sciatori. Da un lato hanno portato neve, anche se accompagnata dall’acqua; dall’altra hanno portato tanto lavoro perché tanta neve in un colpo, anche pesante, ci ha obbligato a ripristinare le piste e a rimettere le reti. Ora comunque le piste sono sciabili, se poi arrivasse il bel tempo, sarebbe anche meglio». Nessuno slittamento per la chiusura in vista per Trento Funivie, l’ultimo giorno sarà il 1° di aprile, con una certezza quasi matematica. «Lo vediamo verso la fine, quando si scia al mattino perché poi c’è troppo caldo, i trentini tirano fuori la bicicletta e non ci sono prenotazioni», ha concluso Rigotti. Umore diverso per Denis Rech, presidente di Folgariaski, che commenta con entusiasmo l’arrivo di questa ulteriore nevicata: «Le precipitazioni hanno aiutato, è tutto bianco e bello, c’è tanta neve, fosse sempre così». Questo non cambierà però i programmi, si scierà fino al Lunedì dell’Angelo in questa zona, perché «L’importante è fare bene fino a Pasqua, ora» conclude Rech. Entusiasmo molto simile quello di Ruggero Ghezzi, direttore del consorzio Paganella Ski: «Quando nevica è sempre bello, però è evidentemente che quando ci sono le precipitazioni l’affluenza è inferiore. È chiaro che questa nuova precipitazione con l’apporto di neve, è sicuramente un rilancio per l’ultima parte della stagione». Un evento, quello dell’ultima intensa nevicata, che rilancia non solo gli sport invernali, per Ghezzi, ma anche dei soggiorni. «C’è ancora un ulteriore volano sul mese di marzo – prosegue Ghezzi – che è un periodo assolutamente interessante, sia per quanto riguarda le giornate lunghe e luminose e anche per l’abbondanza di neve. Ci siamo scrollati di dosso definitivamente, speriamo, la precarietà della quantità del manto nevoso. Adesso ne abbiamo e direi che questa parte qui è assolutamente rassicurante». Non cambia nulla per Dolomiti Superski, la neve è sempre la benvenuta, ma l’innevamento programmato è il vero motore. «Le precipitazioni vanno sempre bene, ma le quantità sono state importanti in quota, dai duemila metri in poi – sottolineano da Dolomiti Superski – Sotto sono arrivate, ma non in grande quantità e le temperature sono tornate come prima. Prima di queste perturbazioni comunque non avevamo problemi, le piste sono state sempre tutte in funzione e questo è grazie all’innevamento programmato. Le varie zone seguiranno le diverse chiusure, come da programma, non prolungheremo». Per quanto riguarda le chiusure di Dolomiti Superski, le date esatte vedono come ultimo giorno di apertura il 1° aprile per San Martino di Castrozza/Passo Rolle e Civetta; il 7 aprile Alta Badia, Val Gardena/Alpe di Siusi, Val di Fassa/Carezza, 3 Cime, Val di Fiemme/Obereggen, Rio Pusteria-Bressanone e Alpe Lusia/San Pellegrino; il 14 aprile Plan de Corones, il 21 aprile Arabba/Marmolada e, infine, il 1° maggio Cortina d’Ampezzo.