La svolta

martedì 17 Gennaio, 2023

Scandalo Qatar-Ue: Antonio Panzeri si pente e collabora con i giudici. Firmato l’accordo

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Uno sviluppo importante, scrive la Procura belga, che prevede da parte del pentito «un impegno a rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, sincere e complete»
avvocato Panzeri Qatar - Ue corruzione

Colpo di scena nell’ambito dell’inchiesta del Qatargate. Il principale indagato, l’ex europarlamentare di S&D e fondatore della ong ‘Fight Impuntity’ Antonio Panzeri, si è pentito e ha deciso di collaborare con la giustizia. Quella che doveva essere una semplice udienza per rivedere la custodia cautelare di Panzeri si è rivelata invece una svolta nelle indagini e nella posizione dell’indiziato. All’entrata del Palazzo di Giustizia di Bruxelles il suo avvocato, Laurent Kennes, aveva annunciato la presenza di Panzeri davanti ai giudici, ma non aveva voluto aggiungere altro denunciando una fuga di notizie mai vista sull’inchiesta. In giornata l’annuncio della Procura federale belga dell’assenza del politico italiano e di una sua rinuncia al ricorso per chiedere la scarcerazione. Si trattava evidentemente di un primo passo delle trattative in corso tra il suo legale e i giudici belgi sfociato nell’accordo di pentimento. Uno sviluppo importante, scrive la Procura belga, che prevede da parte del pentito «un impegno a rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, sincere e complete circa la partecipazione di terzi e, ove applicabile, la propria partecipazione, in relazione ai reati» contestati. Con la firma dell’accordo Panzeri «si impegna ad informare gli inquirenti e la giustizia sul modus operandi, gli accordi finanziari con terzi, le strutture finanziarie poste in essere, i beneficiari delle strutture poste in essere e i vantaggi offerti, il coinvolgimento di persone conosciute o non ancora conosciute nel caso, compresa l’identità delle persone che ammette di aver corrotto». Insomma, l’ex europarlamentare farà i nomi delle persone convolte nello scandalo e, da quanto si apprende, avrebbe già confessato a verbale di aver consegnato più di 120.000 euro in contanti all’eurodeputato belga Marc Tarabella per il suo aiuto nelle questioni legate al Qatar. La posizione di quest’ultimo, non ancora indagato, potrebbe aggravarsi, vista anche la procedura in corso all’Eurocamera per la revoca dell’immunità parlamentare, assieme a quella dell’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino, anche se al momento lo stesso Tarabella nega ogni accusa e si rifiuta di uscire dal gruppo dei Socialisti e democratici, come richiesto dalla presidente Iraxte Garcìa Pérez. Grazie all’accordo di pentimento, Panzeri vedrà ridotta la sua carcerazione, ma anche la multa e la confisca di tutti i benefici patrimoniali acquisiti, attualmente valutati in un milione di euro. È la seconda volta nella storia giudiziaria belga che si applica la cosiddetta legge ‘pentiti’, introdotta nel 2018, con la firma di un memorandum. Tutto questo mentre il Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, discuteva di come ripulire l’immagine dell’istituzione europea e rafforzare i controlli contro la corruzione e le interferenze. La Commissione europea ha annunciato una nuova legge per criminalizzare tutte le forme di corruzione con una definizione unificata e sanzioni armonizzate in tutta l’Unione europea. Ma l’Esecutivo Ue spinge anche per la creazione di «un corpo etico congiunto per tutte le istituzioni» e un accordo sull’accordo interistituzionale sul Registro per la trasparenza. Sul fronte esterno, si sta muovendo anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, che «ha sollevato il caso con il Qatar e il Marocco, dicendo chiaramente che serve un’indagine accurata – ha riferito la commissaria Ue agli Affari interni Ylva Johansson – e che non ci può essere impunità sulla corruzione».