Il caso
venerdì 1 Dicembre, 2023
di Redazione
Un infermiere dell’elisoccorso di Trento è stato sospeso dal servizio perché a causa delle liste di attesa non è stato in grado di produrre in tempo utile la documentazione richiesta dal medico competente per il rinnovo del giudizio di idoneità.
«Eppure il professionista si era ampiamente attivato per prenotare gli esami prescritti scontrandosi, come tutti i cittadini, nei lunghissimi tempi di attesa che rendono impossibile l’accertamento nei tempi richiesti – hanno detto il segretario di Fp Cgil, Luigi Diaspro, con Marco Cont, funzionario sindacale che segue il settore -. Si tratta di una situazione tanto paradossale quanto inaccettabile che determina due conseguenze immediate: il danno per il lavoratore che non può svolgere il servizio di elisoccorso, addetto in questa fase di attesa al servizio di centrale operativa, ma anche per il servizio stesso, che perde una unità tra le 17 previste, un professionista essenziale per i servizi di emergenza. Non crediamo si tratti di questioni di poco conto». Diaspro ha precisato di «avere sottoposto la questione ai massimi vertici aziendali ma ad oggi non abbiamo avuto riscontro. Sta di fatto che il professionista è stato costretto a prenotarsi una visita privata, con l’incognita dei costi a suo carico, per accorciare i tempi di attesa e poter riprendere al più presto il proprio lavoro».
Il segretario di Fp Cgil ha rimarcato che «vanno trovate soluzioni urgenti perché al di là della questione specifica garantire i tempi necessari per gli accertamenti sanitari di idoneità al servizio sanitario dovrebbe essere un imperativo dell’azienda, in una stagione oggettivamente caratterizzata dalla carenza di personale, che andrebbe per questo supportato e non abbandonato a se stesso. Anche queste sono leve concrete di attrattività del sistema».