L'intesa
domenica 20 Ottobre, 2024
Salari bassi, arriva il patto tra Provincia, sindacati e imprese: «Contributi solo a chi applica i contratti migliori»
di Tommaso Di Giannantonio
Domani la firma del protocollo. In manovra la giunta si impegna a estendere l'obbligo anche ai lavori esternalizzati

Lo aveva preannunciato il governatore Fugatti all’assemblea degli industriali, dieci giorni fa. Ora arriva la firma. D’ora in avanti i contributi della Provincia saranno concessi solo alle imprese che applicano i contratti collettivi – nazionali e territoriali – sottoscritti dai sindacati e dalle associazioni economiche maggiormente rappresentative. Ergo: chi applica i contratti «pirata», cioè salari e tutele minori, non riceverà più un euro da Piazza Dante. Non solo. La giunta si impegna, nella prossima manovra di bilancio, a estendere questo obbligo anche ai lavori esternalizzati. È quanto si legge nel protocollo d’intesa che domani sarà firmato dagli attori del tavolo sui salari: Provincia, sindacati e datori di lavoro. Il primo atto del «patto sui salari».
In un anno la Provincia eroga contributi per quasi 100 milioni di euro a favore delle imprese. In media sono circa 6-7mila i beneficiari, oltre il 12% delle aziende attive in Trentino.
La vera novità del protocollo è la parte che riguarda le esternalizzazioni, ossia le attività produttive o i servizi che le aziende decidono di appaltare a imprese o cooperative esterne. In Trentino si stimano almeno 5mila lavoratori «in appalto» nel settore privato.
La giunta provinciale si dice pronta a introdurre il vincolo contrattuale anche in questo ambito, in particolare negli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera (cioè, in cui il costo del personale costituisce almeno il 50% dell’importo totale del contratto). In sostanza, le imprese o le cooperative esterne dovranno applicare i contratti più rappresentativi, altrimenti l’azienda beneficiaria perde il diritto al contributo pubblico.
Per il momento è solo un proposito, e non è detto che tutte le associazioni economiche siano d’accordo sull’estensione del vincolo contrattuale. Intanto, nel protocollo, la Provincia metterà per iscritto l’impegno a prevederlo nella prossima legge di bilancio. L’obiettivo è quello di limitare il lavoro povero e poco tutelato che spesso si annida nelle esternalizzazioni.
L’altra parte del protocollo consiste invece nella concretizzazione di quanto previsto dalla nuova legge provinciale sugli interventi a favore dell’economia (ex «legge 6»), approvata a luglio dello scorso anno. La norma, infatti, prevede che le imprese beneficiarie degli aiuti pubblici, al momento della domanda di contributo, devono adottare il contratto collettivo nazionale e territoriale siglato con le organizzazioni più importanti. A marzo di quest’anno, con apposita delibera, la giunta ha individuato i sindacati e le associazioni datoriali più rappresentative: Confindustria (498 aziende associate, 30mila lavoratori), Coldiretti (2.483 aziende, 10.240 dipendenti), Associazioni artigiani del Trentino (3.754 imprese, 10.135 dipendenti e 5.231 lavoratori autonomi), Confcommercio Trentino (4.537 aziende, 30.700 dipendenti e 1.393 lavoratori autonomi), Federazione trentina della cooperazione (436 società, 25.105 dipendenti), Asat e Confesercenti Trentino, infine per il mondo sindacale Cgil, Cisl e Uil.
Ecco, domani sindacati e associazioni firmeranno in Provincia l’intesa sul vincolo contrattuale dei contributi pubblici e sul relativo elenco delle organizzazioni più rappresentative. L’elenco sarà aggiornato annualmente dalle strutture provinciali.
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