Scuola
venerdì 28 Ottobre, 2022
di Matteo Cassol
Il Consiglio comunale di Riva ha deciso di proseguire con la riorganizzazione degli spazi interni dell’asilo nido e della scuola materna di S. Alessandro: un progetto da 2,28 milioni di euro.
L’intervento, che dovrebbe (o potrebbe) cominciare nell’estate 2023, riguarderà l’edificio della scuola “Don V. Pisoni”: al suo interno la materna equiparata e il nido comunale, nonostante siano inseriti nello stesso complesso, costituiscono allo stato attuale due entità scolastiche e gestionali separate. L’intento è invece quello di creare un sistema integrato 0-6 di educazione e di istruzione, per garantire a tutti i bambini, dalla nascita ai sei anni, «pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali», con l’obiettivo di «realizzare, quindi, un polo all’avanguardia a livello locale offrendo così un’esperienza didattica innovativa e attenta ai nuovi bisogni di bambine e bambini».
Il progetto preliminare approvato a giugno (firmato dall’ingegner Andrea Santini) prevedeva una spesa complessiva di 2,102 milioni di euro (di cui 1,486 milioni per lavori a base d’asta) e l’esecuzione dei lavori in un’unica fase in completa assenza di utenza all’interno dell’edificio. A seguito di approfondimenti è emerso però che non ci sarebbero spazi idonei a ospitare completamente l’intero servizio del nido e della scuola dell’infanzia per tutta la durata dell’intervento e quindi è stato necessario rivedere l’organizzazione del cantiere, suddividendo le lavorazioni in più fasi e andando oltre i 180 giorni stimati in precedenza. Secondo l’amministrazione «questa modalità di esecuzione prevede interventi più puntuali sulla parte impiantistica e sezionamenti degli stessi per rendere indipendenti dal punto di vista termoidraulico ed elettrico le singole aree di lavorazione e nel contempo richiede anche delle opportune compartimentazioni per garantire la sicurezza durante l’esecuzione dei lavori».
Le fasi scaglionate dovrebbero consentire di eseguire le lavorazioni nei locali strategici di mensa e cucina nel periodo di chiusura dell’attività scolastica, mentre tutti gli altri interventi verrebbero realizzati con la compresenza dei bambini e del personale, individuando aree separate in modo tale da limitare le interferenze fra le lavorazioni e la normale attività. Anche i costi sono leggermente lievitati, passando a un totale di 2,28 milioni, di cui 1.618.244 euro per lavori a base d’asta e 661.756 per somme a disposizione dell’amministrazione (e 125 mila euro per le spese di progettazione). Il progetto definitivo approvato dal Consiglio comunale (dopo un’accesa discussione perché erano stati sforati i tempi delle 22.30) è stato firmato da Andrea Santini, Stefano Benini, Elena Osele, Matteo Agostini e Antonio Raimondo, ciascuno per le parti di competenza.
L’opposizione ha chiesto all’amministrazione di posticipare il progetto (magari in attesa della conclusione del polo del Rione) o comunque di dilazionare maggiormente le fasi per consentire uno svolgimento più sereno della didattica, ma la proposta non è stata accolta.
«Posticipare – la risposta dell’assessore Pietro Matteotti – avrebbe voluto dire aspettare altri anni, rivedere poi il progetto e far fronte a un ipotizzato aumento dei prezzi. Di fronte al disagio che comunque ci sarà, inutile star lì a negarlo, per i piccoli utenti e i genitori, vista l’alternativa di dover aspettare altri due si è scelto assieme a chi gestisce la scuola di procedere in contemporanea. Se partono tutti i cantieri quest’anno abbiamo interventi per 20 milioni, ma non possiamo fermarci, perché chi si ferma è perduto».