Conti pesanti

sabato 7 Gennaio, 2023

Rsa Vannetti: bilancio in rosso senza i ristori

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800 mila euro il passivo per aumento dei costi e trasloco alla Defrancesco: mancano i soldi della Provincia

Ottocento mila euro di rosso, in attesa che la Provincia decida come intervenire per pareggiare i conti. Ma soprattutto la necessità di trovare nuove fonti di entrate, perché la situazione si fa sempre più difficile. Il bilancio di previsione della Rsa Vannetti di Rovereto disegna un presente difficile e un futuro molto problematico. E non solo per la mancanza di risorse, quanto perché i numeri sull’invecchiamento della popolazione sono implacabile: nel 2035 (questo dicono le proiezioni) la popolazione anziana della Vallagarina aumenterà di quasi il 25 per cento. Con tutto quello che ne consegue.
Il bilancio di previsione della Vannetti fa appunto i conti con tutto questo. Da qui all’approvazione del bilancio, cioè in aprile, si saprà anche come la Provincia interverrà concretamente: è un problema legato a tutte le Rsa che hanno dovuto affrontare una serie di rincari cosiderevoli legati all’aumento dell’energia, principalmente. Non si sa ancora come, ma tutti confidano che Trento porti a pareggiare il bilancio, quindi tutto sommato la preoccupazione a breve termine è limitata. Va però detto che la Rsa di Rovereto deve fare i conti anche con altri numeri, primo fra tutti quello dell’apertura della nuova Rsa in piazzale Defrancesco e poi con i lavori di ristrutturazione della casa rossa. In più ha in scadenza alcuni appalti per l’affido di servizi all’esterno, per i quali sarà necessario ritoccare in alto la voce delle spese.
Servirà, ma non sarà dirimente, l’aumento della tariffa alberghiera messo in programma per l’ anno prossimo, quando si passerà da 50,53 euro a 52,03 nel 2024 fino a 52,53 nel 2025. Come non servirà svuotare mezza Rsa Vannetti per spostare gli ospiti in piazzale Defrancesco perché comunque le aree vanno manutenute, pulite e riscaldate. E il decentramento di servizi peserà inevitabilmente sui costi: non si tratta quindi solo di una riorganizzazione, ma anche di un bilancio economico più complesso soprattutto nell’impossibilità di aumentare il numero dei posti letto convenzionati. La Vannetti aveva provato a chiedere alla Provincia l’incremento dei posti “privati”, ottenendo però un secco no da parte di Trento. Ora, dunque, per far quadrare i conti si fa affidamento sui ristori nazionali e provinciali e anche su un accordo stipulato assieme a Provincia e Comune di Rovereto che garantiva la copertura delle perdite originate dai lavori di adeguamento della struttura. Se tutto va a buon fine, ipotizza la relazione allegata al bilancio, la perdita stimata per l’esercizio 2022 dovrebbe essere fortemente ridotta se non del tutto azzerata.
Ovviamente sono state attivate misure di contenimento della spesa, per quanto possibile, visto che i costi all’interno di una Rsa sono piuttosto rigidi. Sono state quindi ridotte al minimo necessario le assunzioni di dipendenti e l’apporto di liberi professionisti; è stato chiesto alla Provincia la possibilità di potenziare la presenza di lavoratori socialmente utili per i servizi ausiliari come le piccole manutenzioni, gli interventi sul verde e di supporto ai servizi amministrativi; ulteriore efficientamento dei servizi interni che non riguardino ovviamente l’assistenza alla persona. Per quanto riguarda il nuovo anno la Rsa ha mantenuto bloccata la retta alberghiera, ha potenziato il servizio medico, ha previsto, dopo autorizzazione provinciale, il sistema di riconfezionamento in buste monodose dei farmaci in compressa . I posti letto in convenzione sono occupati completamente come avveniva prima della pandemia. Con la nuova apertura prevista a marzo e il trasloco di metà della popolazione ospite, gli utenti saranno suddivisi in 109 posti letto alla Rsa di via Vannetti (85 quelli base e 24 del nucleo sanitario), 72 alla Kolbe di Borgo Sacco e 90 in piazzale Defrancesco.