Il dibattito

sabato 18 Maggio, 2024

Rovereto, botta e risposta della città tra movida e Valdastico: «Più regole alla socialità»

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L’ampia platea della sala Filarmonica di Corso Rosmini ha dimostrato di avere a cuore il futuro della propria città

Una fame di risposte. L’ampia platea della sala Filarmonica di Corso Rosmini ha dimostrato di avere a cuore il futuro della propria città e ha contribuito attivamente a chiedere ai propri candidati una definizione di una Rovereto che dia prima di tutto soddisfazione ai molteplici quesiti che la vita cittadina pone innanzi all’intera comunità, costringendo i candidati a definire al meglio i sistemi valoriali espressione dei propri partiti o coalizioni.
Pensate di reintrodurre o reinventare momenti di aggregazione cittadina (Roverto Venexiana o la Festa della Vendemmia vengono in mente) e con quali strumenti di regolamentazione e controllo la futura amministrazione intende monitorare e definire le emissioni sonore degli eventi riguardo la gestione della musica nei bar?
Robol:«Molto è stato fatto per la rigenerazione urbana. Il tema rumore deve essere regolamentato per mezzo di un nuovo regolamento per l’inquinamento acustico. Serve un equilibrio sinergico creando spazi in cui i giovani possano esprimersi. Stiamo riflettendo per trovare un luogo in zona industriale uno spazio ampio. Investiamo sul Natale, perché è un evento che deve diventare identitario».
Lui:«Chi rispetta le regole deve poter fare il proprio lavoro serenamente. Il centro ha delle caratteristiche di residenzialità che necessitano di attenzione, ma le ore notturne frequentate portano sicurezza maggiore. Rovereto ha tanti eventi e i distretti stanno portando una nuova idea di città. Santa Maria è esempio illuminante».
Piccinni: «Bisogna trovare un nuovo brand per il rilancio delle feste in città che possa interessare tutti i cittadini. Oggi si dà attenzione solo ad alcune aree, come Rovereto in Fiore o il Natale estremamente localizzate. Lavoriamo per creare il Festival della Pace e sui silent party».
Marsili:«Festival della Pace, è un’idea mia, ma va fatto con esperti di geopolitica, diplomatici e studi approfonditi. Chi vive in centro può mettersi i tappi per le orecchie, in centro si è in centro».
Dorigotti: «Presidio sociale prima di tutto. Esistono dei regolamenti anti rumore e sono favorevole a trovare nuove regolamentazioni, ma una volta trovate smettiamola di lamentarci e lasciamo la cittadinanza riappropriarsi della città».
Caserma dei vigli del fuoco volontari: come pensa il futuro sindaco di gestire la costruzione della nuova caserma? Occorre uno spazio alternativo perché far convivere attività e lavori è impossibile.
Robol:«Il finanziamento della caserma è legato a due step e il primo è già finanziato. Un milione aggiuntivo è stato garantito. Il secondo step al momento non è finanziato. Oggi la caserma è parte inagibile e un colabrodo. Noi finanzieremo una parta per tamponare al momento la caserma»
Lui:«Ho garanzie dalla Provincia che i soldi ci sono per il polo della protezione civile. Per noi è fondamentale e sarà protetta»
Piccinni:«Ho avuto l’onore di essere comandante dei volontari e ho potuto lavorare e vedere le attività e le esigenze di cui hanno bisogno. Dovremmo raddoppiare l’organico dei volontari. Vogliamo rendere il corpo indipendente dai permanenti».
Marsili:«Con i vigili del fuoco insieme a loro si trova la soluzione»
Dorigotti:«Vigili del fuoco da non mettere in discussione. La caserma darà dignità al lavoro di una forza territoriale importante. I fondi si trovano in Provincia interloquendo»
In tema di mobilità si riaffaccia ciclicamente, da 40 anni, il tema della Valdastico. Nell’ultima legislatura provinciale si è discusso di vari sbocchi, tra cui a sud di Rovereto. Qual è la vostra posizione e quali sono i costi/benefici di un’opera da sempre evocata e mai realizzata?
Robol:«No chiaro e netto. Sbagliata di per sé».
Lui:«Non lo abbiamo nel programma, il territorio non lo vuole».
Piccinni:«Troviamo la Valdastico nel piano urbanistico provinciale. Vogliamo vedere il progetto dal punto di vista tecnico specifico».
Marsili:«I territori han già detto no».
Dorigotti:«Contrari»