medioriente
venerdì 1 Dicembre, 2023
di Sara Alouani
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ripreso le operazioni di combattimento nella Striscia di Gaza dopo la scadenza della tregua temporanea con Hamas. La tregua in corso dal 24 novembre è scaduta alle 7 di oggi, ora locale. Secondo Israele, Hamas avrebbe violato la tregua e le forze di difesa israeliane (Idf) affermano che diversi razzi avrebbero stati lanciati da Gaza poco prima delle 7 del mattino – poco prima della scadenza della tregua – facendo scattare le sirene. Hamas, invece, spiega di aver rifiutato di rilasciare ostaggi militari e che sarebbe questo il motivo della ripresa dei combattimenti.
Al momento sono oltre 100 le persone palestinesi uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza a partire dalla ripresa dei combattimenti. Una ripresa che l’Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Volker Türk ha definito «catastrofica» e ha esortato tutti i partecipanti e i Paesi influenti a raddoppiare gli sforzi per garantire il cessate il fuoco.
Intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un post su X ha scritto: «Le nostre forze stanno caricando in avanti. Continuiamo a lottare con tutte le nostre forze finché non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi: il ritorno di tutti i nostri rapiti, l’eliminazione di Hamas e la promessa che Gaza non costituirà mai più una minaccia per Israele».
Da quanto si apprende, però, la ripresa dei combattimenti non fermerà i negoziati con Hamas sugli ostaggi. Ad affermarlo, un funzionario politico israeliano: «Abbiamo ripreso i combattimenti e sono attesi diversi giorni di combattimenti – ha affermato il funzionario – I negoziati continueranno in parallelo. Hamas conosce la chiave, se riesce a portare 10 ostaggi al giorno, gli verrà concesso un giorno di tregua».