Il caso
martedì 12 Novembre, 2024
Quarantamila firme per salvare l’albero di Natale destinato in Vaticano. Il sindaco: «Viene da foreste certificate, sarebbe stato tagliato comunque»
di Davide Orsato
Sarà abbattuto lunedì 18 novembre: organizzato un trasporto eccezionale

Giorno e ora del taglio sono già fissati: sarà lunedì prossimo, il 18 novembre, a partire da mezzogiorno. A Ledro, in località Pur, verrà chiusa il tratto di strada che sale a Malga Cita e che dà su una delle spiagge più frequentate del lago. Proprio vicino alla malga verrà tagliato quell’abete alto 29 metri destinato a piazza San Pietro. È l’albero di Natale del Vaticano: se ne parla da questa estate, quando l’Apt Garda Dolomiti ha annunciato l’operazione, dai risvolti culturali ma anche turistici. L’albero di Natale «del Papa» è pur sempre un dono, ma è anche una vetrina come poche al mondo: tutti sapranno che quell’albero viene dalla val di Ledro.
Ma non tutti sono contenti dell’operazione: lo scorso 13 ottobre è stata aperta sul sito Change.org una petizione diretta niente meno che a Papa Francesco: ha raggiunto le 40 mila firme. Intanto, in Trentino due associazioni si sono attivate nei confronti del sindaco di Ledro, Renato Girardi, con una diffida. Ma è molto difficile che la macchina messa in moto ora si fermi: oltra al taglio è già stata fissata la chiusura della strada, per trasporto eccezionale, nella notte tra lunedì e martedì.
La valle di Ledro, del resto, si era proposta come donatrice dell’abete natalizio nel 2015, nove anni fa. I contatti vanno avanti da tempo. Ed è stato proprio il capo giardiniere del Vaticano, Luciano Cecchetto, a scegliere l’abete: i candidati erano una ventina, ma ne è stato scelto uno con le fronde piccole, perché è più facile imballarlo. Insomma, si vuole evitare l’effetto «Spelacchio», come è stato soprannominato l’abete — abbattuto in quel caso dalla val di Fiemme — giunto in piazza Venezia a Roma nel 2017. Il destinatario in quel caso era il Comune ed è finita male: l’albero è arrivato gravemente compromesso nella Capitale, morendo prima di Natale. Fu un caso di cui si parlò a lungo. Ora le associazioni che chiedono lo stop all’abbattimento sostengono che verrebbe tagliata una pianta secolare. «È vero — risponde il sindaco Girardi — ma tutti gli abeti che si abbattono in Trentino sono esemplari maturi e di questa altezza e devono per forza avere come minimo 80 anni. La pianta proviene da una foresta certificata e sarebbe stata abbattuta comunque, finendo in una segheria»
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