l'inchiesta
giovedì 15 Febbraio, 2024
di Tommaso di Giannantonio
Non solo piccoli negozi di montagna, ma anche centri che svolgono attività di interesse pubblico nelle località più isolate, dalla prenotazione di visite mediche al ritiro di certificati alla consegna della posta. Gli esercizi Sieg – Servizi di interesse generale – presenti in Trentino, finora unica realtà in Italia, compiono cinque anni. Secondo i numeri forniti dalla Federazione Trentina della Cooperazione, dalla loro fondazione nel 2018 queste realtà – pensate per mantenere vive comunità spesso isolate e svantaggiate – sono più che raddoppiate, passando da 52 a 109 e diventeranno 124 nel corso dell’anno. E le risorse a disposizione, provenienti sia dalla Provincia che da Bruxelles, sono in aumento.
Cosa sono i multiservizi
I punti vendita multiservizi riconosciuti come Sieg devono sottostare ad alcuni requisiti, individuati dalla Provincia e dalla Cooperazione trentina, come essere situati a un’altitudine di almeno 500 metri e distanti almeno 3 chilometri da punti vendita analoghi e operare in località con almeno 100 abitanti. Ma soprattutto, devono svolgere almeno quattro attività di interesse collettivo, di cui due in convenzione con il Comune, come assistenza prenotazione visite mediche, stampa di referti medici, recapito farmaci, raccolta della corrispondenza poi recapitata alle poste, servizio bancomat. Dal punto di vista economico, la logica che giustifica i contributi a tali imprese, riconosciuta dalla Direzione Generale della Concorrenza della Ue, è il «fallimento di mercato», ovvero il riconoscimento che fattori esterni come l’isolamento e il ridotto bacino di utenza minano alla base il bilancio a prescindere dalle normali dinamiche concorrenziali. Il primo nucleo di negozi Sieg consisteva di 52 esercizi. Oggi sono 109, e nel corso dell’anno dovrebbero arrivare a 124, con un aumento del 138%. Anche se possono aderire anche privati, oltre l’80% dei Sieg appartiene al mondo della cooperazione e la realtà più rappresentata è quella delle Famiglie Cooperative, diffuse soprattutto nella zona della Val di Non (25 in tutto), Giudicarie e Perginese.
Risorse in aumento
Il 2024 si è aperto positivamente per i gestori dei punti vendita dei Sieg: da un lato, la Provincia ha confermato un ulteriore stanziamento di 1 milione di euro per il sostegno anche alle richieste presentate recentemente e riferite al 2023. Dall’altro, una modifica nelle normative europee sugli aiuti di Stato ha aumentato i massimali degli aiuti («de minimis») da 500mila a 750mila euro per le imprese che gestiscono i Sieg, e da 200mila a 300mila euro per le altre, con beneficio diretto per molte cooperative che operano in territorio montano e che gestiscono più negozi, con difficoltà a cumulare diversi bonus. In cinque anni, le risorse messe a disposizione dalla Provincia sono passate da 1,5 milioni a 2,3 nel 2023, con la proiezione di raggiungere i 3,1 nel 2024. Mentre i contributi provinciali nel 2018 potevano ammontare fino a 10mila euro per negozio – 12mila per i Sieg – nel 2022 si è arrivati, per i Sieg, a 16mila euro.
Presidi di comunità
«I negozi di prossimità sono una realtà strategica. Soprattutto in certi territori di montagna, garantiscono servizi che vanno ben oltre la vendita di prodotti alimentari, rivelatisi particolarmente preziosi durante la pandemia: sono un modo per socializzare, per aiutare persone anziane che raramente si spostano, e aiutano a evitare uno spopolamento che è realtà nelle regioni vicine» commenta l’assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione della Provincia Mario Tonina. «In Trentino, grazie all’autonomia, abbiamo mantenuto una sensibilità diversa e la giunta, nel protocollo istituzionale tra Cooperazione e Provincia siglato nel 2022, ha dedicato un punto a questi esercizi». L’assessore riconosce il ruolo della Cooperazione: «Ha sensibilità diverse rispetto ai privati, che difficilmente avrebbero interesse a mantenere punti vendita in piccoli centri». Dello stesso avviso Roberto Simoni, presidente di Cooperazione Trentina: «Quella dei piccoli negozi di montagna è una realtà a cui teniamo particolarmente. È nel nostro interesse mantenere in vita questi esercizi che devono non solo fronteggiare una sostenibilità economica difficile di per sé ma che è aggravata, in prospettiva, dall’apertura di punti vendita organizzati di grandi dimensioni». In questo, spiega Simoni, «il ruolo della Cooperazione è stato fondamentale. Ci siamo mossi su più fronti, sensibilizzando la provincia, cercando di stimolare le cooperative ad aderire e i comuni perché stimolassero apposite convenzioni». Se lo sforzo ha dato i suoi frutti, per Simoni non è il momento di fermarsi: «Guardando avanti, ci piacerebbe che i Sieg evolvessero integrandosi con le cooperative di comunità e le comunità energetiche organizzate in forma cooperativa, per avere radici ancora più solide che, oltre ai cittadini, sono apprezzate moltissimo anche dai turisti. La vitalità dei piccoli centri è una caratteristica del Trentino».
L'indagine
di Benedetta Centin
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