giovedì 13 Marzo, 2025
Progetto del nuovo ospedale, il Tar respinge il ricorso degli Ordini professionali
di Redazione
La sentenza: l’equo compenso non si applica alla gara. Il presidente Fugatti: «Confermata la correttezza dell’operato della Provincia per la realizzazione di questa infrastruttura strategica»
l Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha respinto il ricorso degli Ordini professionali che chiedevano di applicare integralmente la normativa dell’equo compenso nella gara per la progettazione del Nuovo ospedale del Trentino, bando aggiudicato nel febbraio scorso ad una cordata formata da operatori italiani, spagnoli e da due studi trentini. Come emerge dalla sentenza pubblicata oggi i giudici hanno ritenuto, anche in conformità con il recente orientamento del Consiglio di Stato, come il Codice degli appalti e contratti pubblici costituisca una disciplina «compiuta e autosufficiente in materia di corrispettivi» (in cui sono da includere i compensi dei professionisti) rispetto alle previsioni della legge sull’equo compenso, normativa quest’ultima che pertanto non può trovare diretta applicazione nelle gare come quella in questione.
Il Trga ha inoltre precisato che nel caso concreto non trova applicazione il correttivo del Codice appalti (che consente ribassi fino al 35% delle offerte), in quanto si tratta di una normativa intervenuta successivamente alla procedura di gara.
Per il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti «la sentenza del Tar rappresenta un’ulteriore conferma della correttezza dell’operato dell’Amministrazione provinciale nelle procedure per assegnare il progetto di questa infrastruttura strategica, da tempo attesa dalla comunità trentina». «Sottolineo inoltre – prosegue il presidente – come nel bando siano stati inclusi tutti gli elementi per garantire la massima qualità nella fase di elaborazione tecnica. La nostra priorità resta quella di procedere verso la realizzazione concreta del nuovo Polo, in un’area che si sta attrezzando anche dal punto di vista dell’infrastrutturazione del territorio e della mobilità».
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