domenica 27 Novembre, 2022
di Redazione
Hanno iniziato a diffondersi le prime proteste contro i controlli anti-Coronavirus in Cina, dove le misure legate alla politica zero Covid hanno confinato milioni di persone nelle loro case. I moti di dissenso si sono diffusi a Shanghai e poi in altre città, a seguito delle denunce legate a un grave incendio divampato nel nord-ovest del Paese. Nel rogo scoppiato in un appartamento la scorsa settimana a Urumqi, infatti, sono morte 10 persone. Un bilancio che, forse, sarebbe stato inferiore, senza le regole del lockdown imposte dal governo, che avrebbero impedito alle persone di scendere in strada.
L’atto di mostrare dissenso è piuttosto insolito nel Paese. E proprio per questa sembra indicare il livello di malcontento tra la gente. O perlomeno divergenza rispetto all’approccio sanitario del governo, che ormai da tempo adotta una gestione emergenziale del Covid, anche se i numeri dei contagi e dei morti non sono tali da destare preoccupazione.
Così, circa 300 manifestanti si sono riuniti in segno di protesta a Shangai. I video diffusi sui social media hanno mostrato i partecipanti in altre città, tra cui Nanjing, a est, e Guangzhou, a sud, scontrarsi con la polizia. Il governo del presidente Xi Jinping deve affrontare la crescente rabbia per le restrizioni, in un momento in cui altri Paesi stanno allentando i controlli.
Il fatto
di Redazione
L'alpinista scomparve insieme a George Mallory mentre per primi cercavano di raggiungere la cima dell'Everest nel 1924: il ritrovamento potrebbe risolvere uno dei più grandi misteri dell'alpinismo