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martedì 22 Novembre, 2022

«Piantare un fiore nella terra bruciata». A Trento arrivano le poete ucraine

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La situazione nel paese dilaniato dalla guerra, il significato, profondo, della scrittura ai tempi del conflitto. Sono questi i temi al centro dell'incontro in programma martedì 22 novembre alla libreria Due Punti alle 18

Sono Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina le protagoniste di un  evento davvero unico in programma questa sera a Trento. Un reading di poesie con 3 autrici provenienti dall’ucraina. L’evento è coordinato dall’associazione di promozione sociale Trento Poetry Slam. Le tre poete stanno portando avanti un piccolo tour in Italia caratterizzato da eventi in spazi culturali di prestigio così come in luoghi di aggregazione e di attivismo dal basso. Gli appuntamenti sono nati grazie alla collaborazione tra operatori culturali, riviste, attivisti e attiviste e associazioni di accoglienza a profughi e migranti.
Il tour si offre come piattaforma per le voci di tre poete e giornaliste ucraine, i cui scritti hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, come pure occasione di scambio con il pubblico. Con un format che abbina lettura di poesia in ucraino e italiano a un’intervista in loco alle scrittrici seguita da domande dal pubblico, gli incontri sono pensati per offrire alle tre poete il massimo spazio per informare sia sulla situazione delle persone che si trovano nel paese che di chi è profugo all’estero, e allo stesso tempo meditare su che cosa significa scrivere in tempi di guerra, discutere su come cambiano le modalità, gli stili e i temi della poesia, specialmente quando tutto accade in diretta, con tempi velocissimi delle nuove tecnologie e dei social media. In una recente intervista a il Manifesto, ad esempio Iya Kiva afferma che scrivere in una situazione di guerra induce a trovare le parole esatte del disorientamento e che in un contesto di rapidi cambiamenti la letteratura restituisce la capacità di fermare il tempo per fissare alcune esperienze umane. Le tre poete toccano nuclei diversi che vanno dal rapporto con la natura mentre è in atto una guerra (Beltchenko), che cosa significa essere in un paese che sta cercando di definire la propria identità e il rapporto con la lingua, specialmente quando il russo era la lingua in cui si scriveva poesia prima dell’invasione (Kiva), il trauma di vedere la propria città, Mariupol, rasa al suolo e la propria identità e cultura annullati (Stomina). I loro scritti, così come quelli di altri 25 autori ucraini, sono stati raccolti online sul sito la macchina sognante.
La maggior parte dei testi pubblicati sono stati tradotti in italiano usando l’inglese come lingua ponte, e alcune poesie sono state tradotte dall’ucraino grazie alla collaborazione con la scrittrice e attivista Marina Sorina.