domenica 2 Febbraio, 2025
Pergine, addio ad Enzo Vezzoli: insegnò ai cani a fiutare i tumori
di Johnny Gretter
Aveva 85 anni, era pioniere dell’addestramento cinofilo. «Lo chiamavano anche da Cuba e dal Messico». Aveva aperto il canile “Buonconsiglio”, poi con Diego Pintarelli l'associazione Medical Detection Dogs

«Enzo aveva una passione innata per l’addestramento dei cani: questo lo ha portato a interessarsi di ambiti un po’ fuori dall’ordinario e a dedicarsi anche alla ricerca». Si può riassumere così, con le parole dell’amico Diego Pintarelli, la vita di Enzo Vezzoli, addestratore cinofilo perginese scomparso venerdì a 85 anni. Una vita spesa soprattutto per gli altri, addestrando cani in grado di aiutare le vittime dei disastri, di assistere gli anziani e persino di scovare le prime avvisaglie dei tumori.
«In realtà Enzo era nato a Milano — ricorda il dottor Pintarelli —. Era stato un amico di Craxi: abitavano nello stesso quartiere. Poi si è trasferito a Pergine, dove ha aperto il canile “Buonconsiglio” uno dei pionieri dell’addestramento cinofilo e in particolare quello dei cani da soccorso in località Fratte. Anche in via Tre Novembre aveva un suo negozio dove dove faceva toilettature. Ha conosciuto una donna nonesa e ha messo su famiglia qui».In Trentino, Vezzoli è stato uno dei pionieri dell’addestramento cinofilo e in particolare quello dei cani da soccorso. «L’ho conosciuto proprio durante la sua attività di addestratore — prosegue Pintarelli —. Per tutta la vita ha seguito la passione per i cani e per l’addestramento. Lavorava per la protezione civile, addestrando i cani da soccorso. Ma negli anni ci ha anche aiutato in Rsa con la pet therapy: non solo qua a Pergine, ma anche in val di Fiemme. Penso sia stato il primo a introdurla».
Ma la sua vita non si limitò a Pergine e per la sua esperienza fu chiamato anche oltreoceano. «Era decisamente una persona sui generis —. Come ogni milanese socializzava un po’ con tutti, ed era molto aperto e disponibile. Ha avuto una vita molto dinamica: è stato chiamato a Cuba e in Messico per addestrare i cani da catastrofe. Ha ricevuto anche dei riconoscimenti da Fidel Castro. Ultimamente era diventato un po’ più scontroso, e per questo io lo prendevo in giro. Ma questo fa parte dell’invecchiare».
Verso il 2012 furono proprio Vezzoli e Pintarelli (assieme a Sara e Aldo La Spina, Mariangela Albertini e Tiziana Gori) a dare vita alla Medical Detection Dogs, la prima associazione Italiana a fare ricerca sui cani in grado di individuare i tumori con il proprio fiuto. «Eravamo in collaborazione con un’associazione inglese — racconta ancora Pintarelli — che col progetto West era stata la prima a occuparsi di questo tipo di pratica. Abbiamo cominciato il nostro lavoro grazie alla disponibilità dei locali della casa di riposo di Pergine e del finanziamento della Cassa Rurale. Avevamo iniziato a fare degli screening sulle urine grazie al fiuto di alcuni cani addestrati da Enzo. Abbiamo ottenuto alcuni successi: poi è diventato più complesso ottenere dei campioni ed Enzo iniziava a essere anziano. L’intenzione era proseguire anche con il cancro alla mammella. Alla fine abbiamo dato i cani a un laboratorio di Milano che sta proseguendo la ricerca. Grazie a questa iniziativa eravamo anche finiti anche sulla stampa nazionale».
Non sarà quindi solo il mondo cinofilo a piangere Vezzoli, ma la comunità perginese che aveva scelto, e tutte le persone che ha aiutato con la sua attività di addestratore. A dare l’annuncio della scomparsa Lucia, i figli Luca, Andrea, Elena, Matteo e Francesca, la nuora, i generi i nipoti e i parenti. Il funerale si terrà domani alla chiesa parrocchiale di Pergine, alle 14.30.
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