il caso

martedì 21 Marzo, 2023

Pattinaggio, Milano beffa Torino e Piné. Oggi la decisione ufficiale

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Nonostante la forte candidatura del Piemonte che ha messo a disposizione l'Oval dove si gareggiò nella rassegna iridata del 2006, la scelta sembra propendere sull'opzione lombarda, nel capannone delle fiere

Il progetto ancora non c’è ma il piano si: 20 milioni di euro di investimento, una pista da 400 metri e tribune smontabili capaci di ospitare circa 5mila spettatori. Questo il disegno per portare il pattinaggio di velocità in un capannone a Rho e che sembra destinato a risultare vincitore.
La decisione ufficiale arriverà oggi, martedì 21 marzo, quando alle 15.30 si riunirà la cabina di regia sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 chiamata, tra le altre cose, a prendere una decisione sul sito delle gare di pattinaggio di velocità dopo il passo indietro del Trentino e di Baselga di Piné. Nonostante la forte candidatura del Piemonte e di Torino, che hanno messo a disposizione l’Oval dove si gareggiò nella rassegna iridata del 2006, la scelta sembra propendere sull’opzione alla fiera di Milano. Questo perché Veneto e Lombardia sarebbero contrarie ad un‘estensione al Piemonte che comporterebbe un ulteriore spezzettamento della manifestazione a 5 cerchi. Manca ancora un vero e proprio progetto ma la soluzione a Rho è forte dell’aver già individuato il capannone che dovrebbe ospitare l’ovale per le competizioni e le tribune per gli spettatori. I costi previsti, 20 milioni, sono inferiori agli 85 che erano stati stimati per l’impianto di Baselga di Piné. Certo si tratta di due idee di diverso respiro. Il piano per Rho è quello di una pista provvisoria, da allestire in occasione della rassegna iridata e da smontare al suo termine, mentre in Trentino era prevista la realizzazione di un centro che avrebbe dovuto ospitare gare e allenamenti, diventando la casa degli atleti azzurri e la capitale del pattinaggio di velocità in Italia.
I lavori per le Olimpiadi procedono quando mancano 1052 giorni all’accensione del braciere olimpico, Baselga di Piné non fa più parte dei piani iridati e rimane in attesa di sapere quale sarà il suo futuro sportivo.
Era stato il presidente del Coni in persona, Giovanni Malagò, ad annunciare il «Piano B» pensato per compensare il territorio della rinuncia ai giochi. 50,5 milioni di euro l’investimento promesso dalla Provincia mentre Malagò a gennaio aveva assicurato: «C’è l’impegno a portare competizioni di alto livello. Ho richiesto che Baselga di Piné possa essere considerato un luogo olimpico, qui verranno le squadre ad allenarsi. Ed ho pensato di candidare il Trentino assieme alla Lombardia a ospitare le olimpiadi invernali giovanili 2028»