Tribunale

martedì 15 Novembre, 2022

«Orsi maltrattati», gli animalisti si oppongono all’archiviazione. In aula Fugatti, due funzionari e un veterinario

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Il fascicolo per il presunto maltrattamento degli orsi rinchiusi nel recinto del Casteller. A gennaio la procura aveva deciso di non procedere: «Legittima la detenzione in quelle condizioni». Nove le associazioni che si oppongono

Era gennaio di quest’anno quando le associazioni animaliste, tra cui la Lav, lega antivivisezione onlus, manifestavano «grande stupore, misto a delusione» alla notizia che la procura di Trento aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per il reato di maltrattamento degli orsi rinchiusi nel recinto del Casteller (fascicolo aperto dopo le denunce contro la Provincia di Trento). Allora gli animalisti avevano annunciato che avrebbero presentato opposizione all’archiviazione e così è stato. A breve se ne discuterà in aula. Da una parte i difensori dei quattro indagati e cioè il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, due funzionari del servizio forestale e un medico veterinario; dall’altra i legali di nove associazioni animaliste tra cui Lav, Oipa (organizzazione internazionale protezione animali), Enpa (ente nazionale protezione animali), Leal (lega antivivisezionista) e Salviamo gli orsi della luna.
«Entro i termini previsti depositeremo una dettagliata opposizione alle conclusioni a cui è giunta la procura perché finalmente si possa aprire il processo contro coloro che risulteranno i responsabili delle indecenti condizioni di vita a cui hanno costretto gli orsi rinchiusi nel Casteller» aveva fatto sapere a gennaio Lav, spiegando che «nella richiesta di archiviazione la procura sostiene che la detenzione in quelle condizioni può essere considerata del tutto legittima perché scriminata dall’accordo Provincia-Governo “Pacobace”, che fornisce precise indicazioni sulle azioni che devono essere adottate nel caso di orsi considerati pericolosi».
Lav poi insisteva: «Anche rispetto alle condizioni di detenzione la procura nega vi sia una qualsiasi compromissione del benessere degli animali perché seguiti costantemente da un veterinario che verifica stato di salute e comportamento degli animali detenuti. Siamo molto amareggiati da questa decisione – era il commento – ma allo stesso tempo siamo ancora più convinti che non possiamo lasciare gli orsi al loro destino». Dall’altra, a inizio anno, la notizia della richiesta di archiviazione aveva portato Fugatti ad «esprimere soddisfazione». Visto che «le motivazioni addotte dalla procura — erano state le parole del presidente — confermano il buon operato dell’amministrazione: le strutture e i loro responsabili agiscono in modo del tutto coerente con le indicazioni scientifiche adottate a livello internazionale. Il benessere degli animali non è stato mai compromesso e la soluzione da noi attuata è in linea con il Pacobace, oltre che con la sicurezza delle persone e la salvaguardia del territorio».
La partita è ancora aperta: dopo la discussione dell’opposizione che si terrà a stretto giro in aula, l’ultima parola spetterà al giudice.